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EFETI

di Giselda Sorani - Enciclopedia Italiana (1932)
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EFETI (ἐϕέται, ephĕtae)

Giselda Sorani

Giudici ateniesi incaricati di giudicare in tre tribunali diversi le cause di omicidio. Incerta è l'etimologia del nome. Erano 51; ignoriamo in qual modo essi fossero scelti originariamente; all'epoca di Aristotele erano estratti a sorte. Condizioni necessarie per essere nominati efeti erano: l'età superiore ai 50 anni, una vita incensurata, l'appartenenza alla classe degli eupatridi (questo requisito è affermato dal De Sanctis, negato dal Miller; è probabile che solo all'età di Draconte esso sia stato necessario). È discusso se gli efeti esistessero già al tempo di Draconte, o se invece siano stati istituiti da esso.

Secondo il Miller, il collegio degli efeti fu istituito per limitare il campo di attività dell'Areopago, col quale, prima di Solone, esso condivideva la giurisdizione criminale. Con Solone invece le cause più importanti furono tolte agli efeti per essere affidate all'Areopago. L'attività degli efeti si svolgeva in 3 tribunali (Arist., 'Αϑ. πολ., 57; cfr. Plut., Sol., 19,4): nel Palladio si discutevano le cause di omicidio involontario e di uccisione di servi, meteci, forestieri; nel Delfinio quelle in cui taluno confessava di aver ucciso un altro, ma sosteneva di averlo fatto legittimamente (ϕόνος δίκαιος), p. es. per averlo sorpreso in adulterio o per non averlo riconosciuto in guerra; nel Freatto contro colui che, assente, veniva accusato di omicidio o di ferimento. Il tribunale era presieduto dal Βασιλεύς (Arist., loc. cit.) ossia dall'arconte re, che aveva giurisdizione sacrale. Sembra che in età posteriore, tra il 403 e il 397 a. C., il Palladio appartenesse agli Eliasti (Dem., LIX, 10; Isocr., XVIII, 52).

Bibl.: G. De Sanctis, Ατϑίς, 2ª ed., Torino 1912, p. 169 segg.; Ch. Lécrivain, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités gr. et rom., II, pp. 644-647; G. Busolt, Griech. Staatskunde, II, Monaco 1926, pp. 803 segg., 811 segg.; I. Miller, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, col. 2824 segg.

Vedi anche
Dracóne Il più antico legislatore ateniese, autore del primo codice scritto della città (forse 621 a. C.). Di esso rimanevano in età classica le leggi sui reati di sangue, la costituzione timocratica attribuita a D. da Aristotele rispecchia invece condizioni della fine del sec. 5º. Per la severità le leggi di ... Areopago (gr. ῎Αρειος πάγος) Rupe situata presso l’acropoli di Atene, dove sarebbe stato giudicato Ares per l’uccisione di Alirrozio; quindi il più antico tribunale di Atene, composto dagli ex arconti, le cui attribuzioni vennero ridotte nel 462-61 a.C. al solo giudizio sui delitti di sangue. Discorso dell’A. ... Màssimo il Greco Monaco ortodosso e umanista (Arta, Grecia, 1475 circa - Troice-Sergieva Lavra, Kiev, 1556). Dopo aver studiato in Italia, dove ebbe contatti con A. Manuzio e subì l'influenza di G. Savonarola, nel 1507 si fece monaco in un convento del M. Àthos. Qui nel 1517 lo raggiunse l'invito del granduca Vasilij ...
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  • AREOPAGO
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Altri risultati per EFETI
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    Enciclopedia on line
    Giudici ateniesi che giudicavano alcune cause di omicidio in 3 tribunali (Palladio, Delfinio, Freatto), presieduti tutti dall’arconte re. Erano 51. Con Solone le cause più importanti furono tolte agli e. per essere affidate all’Aeropago; nel corso del 5° sec. a.C. le loro competenze passarono a regolari ...
Vocabolario
èfeti
efeti èfeti s. m. pl. [dal gr. ἐϕέται «addetti, preposti», der. di ἐϕίημι «preporre»]. – Giudici ateniesi che giudicavano alcune particolari cause di omicidio, e le cui competenze nel corso del sec. 5° a. C. passarono a giudici ordinarî....
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