Scenografo, regista e scrittore tedesco (Sangerhausen 1944 - Berlino 2001). Formatosi come pittore alla Scuola d'arte di Berlino Est, esordì come scenografo alla Volksbühne con il Don Gil von den grünen Hosen di T. de Molina (1972). Collaboratore del regista B. Tragelehn al Berliner Ensemble (1972-75), passò alla regia, dirigendo fra l'altro Frühlings Erwachen di F. Wedekind e Fräulein Julie di J. A. Strindberg, che suscitò aspre polemiche politiche. Trasferitosi nella Germania Ovest, studiò regia all'Accademia del film di Berlino, collaborò alla radio (1978-88) e interpretò il film sperimentale Zufall di Hans Peter Böffgen (1984). In teatro si mise in luce con allestimenti controversi del repertorio classico e contemporaneo, che suscitarono scandalo e dissensi: Mütter da Eschilo ed Euripide (1986); Vor Sonnenaufgang di G. Hauptmann (1987); Ur-Götz (1989) e Faust di Goethe (1990); Wessis in Weimar di R. Hochhuth (1993, di nuovo al Berliner Ensemble), Salome di O. Wilde (1997), Ein Sportstück di E. Jelinek (1998), Der Golem in Bayreuth di Ulla Berkéwicz (1999), Verratenes Volk da Milton, Nietzsche, Döblin ed E. E. Dwinger (2000). Anche fotografo, pittore e illustratore, è autore del monumentale romanzo Gertrud (1980), in cui illustra con uno smisurato monologo interiore la vita di sua madre, dei racconti Die Bande (1982) e Zigaretten (1998), dei testi teatrali Wezel (1983) e Die Schauspieler (1986), riscoperti negli anni Novanta; del saggio Droge Faust Parsifal (1997).