Elmina
Città sulla costa del Ghana (➔ Costa d’Oro), prima stazione europea stabile in Africa sub-sahariana. Il nome E. è stato collegato tanto al portoghese a mina (la miniera) quanto all’arabo al-mina (il porto). Localmente è chiamata Edina. Insediamento stretto fra l’oceano e una laguna costiera, divenne base commerciale per i portoghesi che la raggiunsero nel 1471 e dal 1482 vi edificarono il castello di São Jorge da Mina. Stazione sulla via delle Indie, si resse su un rapporto simbiotico fra la comunità indigena e la presenza europea nel castello (che versava un affitto annuo ai capi locali). Gli olandesi, che tolsero la fortezza ai portoghesi nel 1637, ne fecero la loro principale base a N di Città del Capo. Assimilò elementi culturali e religiosi europei. Grande mercato negriero nel Settecento, fu alleata dell’Asante e suo principale sbocco commerciale costiero, in concorrenza con la vicina Cape Coast. Maggiore città della costa (ca. 20 mila abitanti) per gran parte del 19° sec., fu sede di una corposa borghesia mercantile indigena e afroeuropea. Filoasante, rifiutò di riconoscere la cessione del castello effettuata dagli olandesi alla Gran Bretagna (1872) e nel 1873 fu bruciata dagli inglesi e quindi ricostruita sulla sponda nord della laguna. Perduta l’autonomia politica ed economica, entrò in declino. Oltre al grandioso castello (patrimonio dell’umanità UNESCO, legato alle memorie della tratta negriera) e al Fort Coenraadsburg, olandese, conserva edifici ottocenteschi, luoghi rituali e comunitari e un interessante tessuto urbano.