Presley, Elvis
Un mito che non tramonta
Cantante rock americano impostosi a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, Elvis Presley è considerato a ragione il massimo interprete del rock ’n’ roll. Al tempo stesso è stato uno dei più celebri modelli della cultura popolare americana, capace di indirizzare gusti, atteggiamenti, abbigliamento di milioni di fan. Il suo mito resiste ancora a quasi trent’anni dalla sua scomparsa
Campione assoluto di vendite anche dopo la sua scomparsa, Elvis Presley ha rappresentato per generazioni di teen-ager a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento un modello di vita, contribuendo alla definizione di giovane quale categoria sociale centro di interessi e di consumi, e accelerando la liberazione dei costumi sessuali degli adolescenti del periodo. Dal punto di vista musicale Presley ha sommato le sintassi di blues e country proponendo un incontro inedito tra la cultura afroamericana e quella bianca anglosassone in grado di conquistare il grande pubblico.
Elvis Aaron Presley nacque a Tupelo, Mississippi, nel 1935. Cresciuto nel Tennessee da una famiglia di condizioni modeste, Presley tra il 1953 e il 1954 registrò per la Sun records di Sam Phillips alcuni provini. Phillips si accorse del talento del ragazzo, non ancora ventenne, e della sua voce profonda in grado di affrontare con disinvoltura il repertorio blues.
Attorniato dai musicisti dei turni di registrazione incise il suo primo singolo, un brano di Arthur Crudup, That’s all right, destinato a diventare una delle canzoni più note del suo repertorio.
È in questo periodo che Elvis produsse quelle che la critica musicale ritiene le sue migliori interpretazioni: una manciata di singoli per la Sun (Good rockin’ tonight e Mystery train fra le canzoni più celebri) che spaziano dal gospel al country, al bluegrass, rivisti in chiave rockabilly.
Il ‘caso Elvis’ esplose, con le sue movenze sul palco che scandalizzavano i benpensanti (risale al 1956 il nomignolo The pelvis «il bacino», in riferimento alle mosse dei fianchi ritenute sconvenienti), e i giovani determinarono il suo successo commerciale.
Il colonnello Tom Parker diventò manager di Presley e la Sun lo cedette alla RCA all’apice della sua popolarità. Il primo singolo sulla nuova etichetta, Heartbreak Hotel, vendette 14 milioni di copie, e grande risonanza ebbero classici come Hound dog, Don’t be cruel.
Nel 1956 siglò un accordo per sette anni con la Paramount per una carriera cinematografica che lo vide successivamente protagonista di una trentina di pellicole di dubbia caratura, molte delle quali prodotte da Hal Willis. Nel 1958 la chiamata alle armi lo portò prima in Texas e poi di stanza in Germania. Quando, due anni dopo, Presley terminò la ferma, la spinta del rock ’n’ roll si era esaurita. Lo stesso Elvis, consigliato dal colonnello Parker, ripiegò sul cinema.
Scavalcato da nuovi idoli pop dall’Inghilterra, come Rolling Stones e Beatles, Elvis continuò comunque a godere dell’amore incondizionato di milioni di fan. Nel 1967 acquistò il ranch nel Mississippi che poi divenne la sua lussuosa dimora, Graceland, e sposò Priscilla Beaulieu dalla quale divorziò nel 1973.
Nel 1968 registrò per la NBC lo special televisivo noto come The ’68 comeback e nel 1969 un pugno di canzoni (In the ghetto, Don’t cry, Daddy, Suspicious minds e Kentucky rain), che rappresentano alcune tra le sue cose migliori degli ultimi dieci anni.
Dopo tredici anni di interruzione, il re del rock ’n’ roll riprese l’attività live con una serie di tour, ma la ritrovata vena artistica dovette fare i conti con l’abuso di stupefacenti e medicinali che minarono il suo fisico e la sua salute. Il colonnello Parker, con una mossa contestata dai familiari e dall’entourage del cantante, ma con il consenso dello stesso Elvis, vendette alla RCA i diritti alle royalties sull’intero catalogo di Presley per cinque milioni di dollari.
Tra il 1973 e il 1976 il cantante venne ricoverato tre volte. Nel giugno del 1977 tenne l’ultimo concerto a Indianapolis e nell’agosto morì a Memphis, Tennessee, per arresto cardiaco in seguito ad assunzione di stupefacenti. Il suo corpo venne sepolto a Graceland dove ogni anno, in un incessante pellegrinaggio, i suoi fan gli rendono omaggio, perpetuando uno dei miti pop più resistenti di tutti i tempi.