Ema
Torrente della Toscana, il cui corso è di circa 20 Km; nasce nella parte settentrionale del Chianti, bagna Galluzzo e, poco dopo, si getta nella Greve, che a sua volta affluisce nell'Arno.
É citato in Pd XVI 143, ove Cacciaguida dice, riferendosi a Buondelmonte: Molti sarebber lieti, che son tristi, / se Dio t'avesse conceduto ad Ema / la prima volta ch'a città venisti, alludendo ai luttuosi eventi seguiti al suo mancato matrimonio con la figlia di Lambertuccio Amidei: tali eventi non si sarebbero verificati se l'avo di Buondelmonte, che per primo si stabilì in Firenze, fosse affogato nell'E., mentre vi si recava. Il torrente attraversa, infatti, la strada che da Montebuoni porta a Firenze.
L'invettiva, quindi, è in realtà rivolta contro tutto il casato di Buondelmonte; e già Benvenuto notava: " non sequuta fuisset divisio et destructio civitatis, si antiquus tuus, quando primo veniebat ad habitandum civitatem, fuissset suffocatus in flumine Ema ". Secondo il Buti, invece, Cacciaguida non si riferisce all'avo di Buondelmonte, ma a Buondelmonte stesso " che giovanetto venne dal contado a stare colli altri suoi consorti in Fiorenza "; tale interpretazione si ritrova anche nel Revelli (Italia 148) e nel Toynbee (Dictionary). In realtà il castello di Montebuoni, donde provenivano i Buondelmonti, fu distrutto prima che Buondelmonte nascesse. Per tutta la questione si veda comunque Buondelmonti, Buondelmonte.