ematoma
Raccolta di sangue stravasato nello spessore di un qualunque tessuto. In genere caratterizza la contusione di secondo grado. Il sangue che costituisce l’e. rapidamente coagula, andando poi incontro alla cosiddetta organizzazione e conseguente trasformazione in cicatrice fibrosa pigmentata. Per l’arrivo di germi patogeni, può andare incontro a suppurazione (e. suppurato). I sintomi essenziali consistono nella tumefazione, inizialmente molle e fluttuante, in seguito piuttosto dura. Quando l’e. consegue a rottura di un’arteria di un certo calibro, esso presenta pulsazioni espansive (e. pulsante o comunicante). La cura consiste nello svuotamento ed eventuale legatura del vaso sanguinante. L’e. ha caratteristiche cliniche peculiari nelle diverse sedi. E. cranici: si formano con estrema frequenza per cause traumatiche. In rapporto alla sede, si distinguono in e. extradurali ed e. sottodurali. Gli e. extradurali si formano per rottura dell’arteria meningea media; quelli sottodurali sono in rapporto con traumi anche relativamente lievi che producono la rottura delle vene della pia madre. Si manifestano, a distanza varia dal trauma, con i sintomi della compressione cerebrale. La cura è neurochirurgica e consiste nello svuotamento. E. nel neonato: oltre al comunissimo cefaloematoma sono relativamente frequenti gli e. a carico di masse muscolari, dovuti a manovre ostetriche durante il parto (estrazione manuale, rivolgimento). I muscoli colpiti sono quasi unicamente lo sternocleidomastoideo e il massetere. L’e. si riassorbe durante i primi mesi, e solo in casi eccezionali quello dello sternocleidomastoideo può determinare una retrazione cicatriziale del muscolo (torcicollo).