Neuropsichiatra (Neustrelitz 1856 - Monaco di Baviera 1926). Fu prof. di psichiatria a Dorpat (1886), Heidelberg (1890) e Monaco (1905), dove diede vita alla Deutsche Forschungsanstalt für Psychiatrie. K. è considerato il massimo esponente dell'indirizzo clinico-nosografico descrittivo in psichiatria. Fondandosi sulla descrizione fenomenologica dei mutamenti dell'attività psichica e somatica, e integrando questi dati con gli elementi clinici del decorso e dell'esito e con quelli eventuali d'ordine biologico e somatico (ereditarietà, anatomia patologica), ha riordinato la nosografia psichiatrica trasformandola in un corpo organico di dottrina. Elemento saliente della riforma nosografica kraepeliniana è la riunione dell'ebefrenia, della catatonia e della demenza paranoide nel quadro della demenza precoce, sulla base della loro natura endogena e del comune decorso progressivo verso una particolare forma di demenza. Valore fondamentale hanno anche le sue concezioni sulla psicosi maniaco-depressiva. Celebre e ancora valido il suo trattato di psichiatria, che egli sottopose a continue, importanti rielaborazioni (Lehrbuch der Psychiatrie, 1883).