BROGLIO, Emilio
Uomo politico e scrittore, nato a Milano nel febbraio 1814, morto in Roma il 20 febbraio 1892. Avvocato e insegnante in Lombardia, quindi emigrato in Piemonte, professore universitario a Torino, e deputato alla Camera subalpina, come fu poi all'italiana, per più legislature, ministro dell'Istruzione pubblica dal 1867 al 1869, volendo attuare le idee manzoniane intorno alla lingua, nominò un' apposita commissione i cui lavori hanno importanza specialmente in quanto si riconnettono a propositi del Manzoni. Parimenti promosse il Novo Vocabolario della lingua italiana, che rese e rende tuttavia buoni servizî per ciò che riguarda l'uso corrente fiorentino; ma va notato che il pregio del lavoro non si mantenne costante dal principio alla fine. Nella Vita di Federico il Grande (Milano 1874-1876) e nel seguito che le diede, Il regno di Federico II di Prussia detto il Grande (Roma 1877-1880), non tanto intese di far opera storica quanto di riscrivere, secondo le sue idee ostilissime ai pedanti e ai retori, ciò che aveva attinto dai predecessori. Di idee che in alcun punto si attenevano allora alle mazziniane, il B. era stato, nel 1848, tra i firmatarî della protesta contro l'unione della Lombardia col Piemonte; ma in processo di tempo s'era fatto partigiano della monarchia unitaria, e militava tra i conservatori. Fu sempre attivamente patriota, e nel parlamento piacque come oratore sobrio, arguto, chiaro. Col Manzoni ebbe frequenti rapporti e ne godette la stima. Pubblicò anche: Dell'imposta sulla rendita in Inghilterra e sul capitale negli Stati Uniti (2 voll., Torino 1856), e Delle forme parlamentari, che ancora si può consultare utilmente per la parte storica (Brescia 1865).
Bibl.: cfr., Emilio Broglio, cenni biografici, Firenze 1871; V. Bersezio, Il regno di Vittorio Emanuele II, VI, Torino 1892, pp. 103-105; T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Terni 1890, pp. 177-178; G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1910, pp. 1222-1223 (e altrove per la questione della lingua).