EMOLISI (dal gr. αἷμα "sangue" e λυσις "scioglimento")
Significa in generale la dissoluzione dell'emoglobina dei globuli rossi nel liquido circostante (v. sangue). Esistono agenti emolitici che distruggono completamente l'emazia (potassa caustica, soda caustica, sali biliari, saponi, ecc.), mentre altri non fanno che determinare la separazione dell'emoglobina dallo stroma. In ogni caso l'emolisi è da considerare come un segno di morte del globulo rosso che non riesce a trattenere più la diffusibile emoglobina.
Tra i principali agenti emolitici bisogna annoverare: 1. Le emolisine specifiche o emolisine da immunizzazione che agiscono sulle emazie della specie animale che ha fornito l'antigene. Se noi cioè iniettiamo ripetutamente in un animale i globuli rossi d'un animale di specie diversa, il siero di sangue dell'animale inoculato acquista la proprietà d'emolizzare in vitro i globuli rossi della specie animale adoperata per il trattamento. Nel siero, quindi, d'una specie A inoculata con eritrociti della specie B appaiono emolisine specifiche per gli eritrociti della specie B. Tale siero emolitico perde completamente la sua azione se lo si riscalda a 55° per mezz'ora, procedimento che nelle ricerche immunitarie viene indicato con l'espressione: inattivazione d'un siero. Se però a un siero in tal modo inattivato s'aggiunge una piccola quantità di siero fresco d'animale normale che non ha subito alcun trattamento, torna a verificarsi l'emolisi, cioè il siero inattivato è stato riattivato mediante l'aggiunta di siero fresco normale. Bisogna da ciò dedurre che l'azione emolitica del siero specifico dipende dalla presenza di due sostanze: una di esse si trova solo nel siero degli animali immunizzati, mentre l'altra si trova tanto nel siero immune quanto nel sielo normale. Le due sostanze hanno un comportamento diverso di fronte al calore. Quella che non viene distrutta a 55° (termostabile) dev'essere considerata come il prodotto della reazione dell'organismo di fronte all'iniezione di globuli rossi eterogenei; l'altra invece che viene distrutta alla temperatura di 55° (termolabile), come un componente normale del siero. A tali due sostanze sono state date denominazioni diverse; secondo quella più largamente adoperata, la prima viene indicata col nome d'ambocettore, la seconda con quello di complemento (v. immunità). 2. Le emolisine dei sieri normali; le emolisine cioè esistenti nei sieri di sangue d'animali non sottoposti ad alcun trattamento: il siero d'anguilla, per es., ha una forte azione emolitica per i globuli rossi di numerose specie animali. 3. Le emolisine di alcuni veleni animali (api, ragni, serpenti, scorpioni, ecc.). 4. Le emolisine di alcuni veleni vegetali (ricina, abrina, fallina, ecc., e più specialmente le saponine). 5. Le emolisine batteriche come la tetanolisina, la stafilolisina, le emolisine prodotte dal bacillo difterico, dagli streptococchi, dai vibrioni, ecc. 6. Le sostanze chimiche di cui una forte quantità hanno una spiccata azione emolitica (idrogeno arsenicale, toluilendiammina, fenilidrazina, piridina, gli acidi, le basi, ecc.). 7. I lipoidi, ossia tutte le sostanze semplici e complesse che sono solubili in tutti o in alcuni solventi dei grassi ma che non sono veri grassi neutri.