Penalista, oratore e uomo politico italiano (S. Benedetto Po 1856 - Roma 1929). Appartenente all'estrema sinistra e militante nel partito socialista (a capo della corrente cosiddetta integralista), ne divenne uno degli esponenti di maggior rilievo. Fu il rappresentante massimo della scuola positiva di diritto penale e il fondatore della sociologia criminale. Sua opera maggiore è Sociologia criminale (5a ed., 1929).
Fu allievo di R. Ardigò nel liceo di Mantova e di P. Ellero nell'univ. di Bologna, dove si laureò (1877) con una tesi su L'imputabilità umana e la negazione del libero arbitrio; il suo anno di perfezionamento presso l'univ. di Parigi (1879) fruttò gli Studi su la criminalità in Francia dal 1825 al 1878 (1880). Fu quindi prof. di diritto penale nelle univ. di Bologna, Siena, Pisa e Roma. Deputato al parlamento dalla 16a alla 26a legislatura, diresse il giornale Avanti! dal 1900 al 1905. Dopo l'avvento al potere del fascismo abbandonò le file socialiste e aderì al regime. Nel marzo 1929 fu nominato senatore del regno. Nominato nel 1919 presidente della commissione reale per la riforma delle leggi penali, pubblicò un Progetto di codice penale italiano (1921), preceduto da una Relazione dettata da lui stesso che, tradotta in più lingue, influì largamente sulla legislazione penale degli altri paesi. Il F. nega il libero arbitrio e il correlativo concetto di responsabilità morale, giustificando la punibilità del reo non con la moralità della sanzione, ma col valore di questa come fattore che si contrappone agli altri fattori nella determinazione del delitto e della recidiva. Di qui il concetto di sostitutivo penale, come rimedio di prevenzione del delitto.
L'opera fondamentale del F. è la Sociologia criminale (5a ed., 1929; pubblicata in 1a ed. nel 1881 col titolo I nuovi orizzonti del diritto e della procedura penale). Altre opere: Socialismo e criminalità (1883); Socialismo e scienza positiva (1894); Difese penali (3 voll., 1923-25); L'omicida e L'omicidio-suicidio (rispettivamente 2a e 5a ed., 1925); Studi sulla criminalità (2a ed., 1928); Principi di diritto criminale (1928).