Figlio (Fontainebleau 1551 - Saint-Cloud 1589) di Enrico II e di Caterina de' Medici, ultimo re dei Valois. Insieme alla madre fu uno dei promotori della strage della notte di S. Bartolomeo contro gli ugonotti (ag. 1572). Eletto re di Polonia, raggiunse il suo regno nel 1573; ma già l'anno seguente, avuta notizia della morte di re Carlo IX, suo fratello, abbandonò con improvvisa fuga la corte di Cracovia per raccogliere l'eredità francese. Nel 1575 sposò Luisa di Vaudémont, della casa di Lorena. Fallì nel suo tentativo di stroncare i calvinisti, appoggiati anche dal suo stesso fratello, il duca d'Alençon, e firmò l'editto di Beaulieu (1576) che accordava ai ribelli l'esercizio del culto e otto piazze di sicurezza. La reazione dei cattolici intransigenti, capeggiati dai Guisa, tolse al re l'effettivo controllo della vita nazionale, soprattutto quando i Guisa, d'accordo col re di Spagna, conclusero la Lega cattolica, accusandolo di favorire i calvinisti. Si gettò allora contro i calvinisti e il loro campione Enrico di Navarra (1585), per poi volgersi contro lo strapotere di Enrico di Guisa, che aveva suscitato una sommossa contro di lui a Parigi (1588). Fatto assassinare a Blois Enrico di Guisa, si unì al Navarrese per marciare su Parigi insorta. Colpito a morte da un monaco fanatico, Jacques Clément, nominò suo successore Enrico di Navarra, incitandolo, pare, a farsi cattolico.