Fossoli Frazione di Carpi (prov. Modena), da cui dista circa 6 km, nota per la presenza di un luogo di detenzione per prigionieri di guerra edificato nel 1942 dal Regio esercito, adibito nel dicembre 1943 a campo di concentramento per ebrei e dissidenti politici dalla Repubblica sociale italiana e divenuto nei mesi successivi il campo nazionale della deportazione dall’Italia, utilizzato dalle SS per il trasferimento verso i lager polacchi – sull'esperienza P. Levi, anch'egli prigioniero nel luogo tra il gennaio e il febbraio 1944 in attesa della partenza per Auschwitz, ha scritto i versi di Tramonto a Fossoli. Dal marzo al luglio 1944 l'ampia area (ca. 15 ha) è stata adibita, sotto la direzione della Questura di Modena, a campo per internati civili in cui vennero rinchiusi antifascisti, partigiani, disertori e detenuti comuni, tornando nuovamente sotto il controllo tedesco e infine ospitando, dal novembre 1945 alla primavera del 1946, il campo di concentramento per i fascisti e, dal 1947, la comunità per ragazzi orfani Nomadelfia fondata da Z. Saltini. Acquisita nel 1984 dallo Stato italiano la proprietà dell'area, il Comune di Carpi ha fondato nel luogo il Museo nazionale della deportazione, gestito dal 1996 – con il sito storico del Campo di Fossoli, il Museo Monumento al Deportato e il complesso delle ex Sinagoghe carpigiane – dalla Fondazione Fossoli come complesso memoriale di imprescindibile importanza per la conservazione della memoria.