Gnawa, musica Espressione musicale dell’etnia Gnawa (Gnaoua) del Marocco, costituita dai discendenti degli schiavi provenienti dal Mali e da altre aree dell’Africa occidentale, giunti già a partire dal 7°-8° sec. d. C. nei territori del Maghreb, con fulcro dei flussi diasporici verso l’Europa nel porto di Essaouira (aṣ-Ṣawīra). Inscindibilmente connesse con i culti di possessione e le tecniche di guarigione tradizionali, le sonorità gnawa sono caratterizzate da pattern ritmici ripetitivi — essenzialmente linee di basso prodotte da guenbri (liuto-tamburo a tre corde), qraqeš (crotali) e tbola (tamburi), strumenti ritenuti sacri e decorati da motivi rituali tracciati a henné— atti alla costruzione di un contesto ipnotico e all’induzione dello stato di trance. La rievocazione ritualizzata (lila de derdeba) del tormentato percorso storico degli Gnawa, in cui i culti tradizionali subsahariani sono stati sincreticamente contaminati da elementi della religiosità popolare islamica, ha trovato recentemente ampia risonanza grazie al Festival che dal 1998 si tiene annualmente a Essaoiura e all’inserimento nel 2019 di questa espressione culturale nella lista del Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.