EPIMELETI (ἐπιμεληταί)
Funzionari greci, ricordati a partire dal sec. V a. C. sino al III d. C. e oltre, che si differenziano sia dai magistrati ordinarî propriamente detti (ἄρχοντες) sia dai semplici impiegati (ὑπηρέται). A seconda dei casi corrispondono a commissarî, procuratori, curatori, amministratori, ispettori. La loro origine è dovuta a una delimitazione progressiva introdotta dalla legge, per particolari mandati (ἐπιμέλεια), rispetto all'ampia iniziativa originaria delle normali magistrature (ἀρχαί). Si tratta di funzioni determinate che sovente si affidano agli stessi magistrati in carica e che meglio ci è dato conoscere quando hanno carattere di maggiore continuità, sì che le fonti parlano, oltre che di un semplice incarico, di una ἐπιμελητεία; sono responsabili della propria attività, di cui debbono dare un resoconto.
Nel campo politico citiamo: l'epimeleta degli efebi, che fin dall'epoca di Solone presiede all'educazione della gioventù; è ricordato fino al 324 a. C. e trova poi un successore in Atene nel cosmeta; l'epimeleta delle fontane, che si trova anche fuori d'Atene; gli epimeleti degli arsenali erano forse dieci per anno, uno per tribù; gli epimeleti del commercio ad Atene e Delo, dal sec. IV a. C., collegio annuale di dieci, che, in Atene specialmente, avevano il compito di provvedere all'importazione del grano: l'epimeleta del porto, che troviamo al Pireo nell'epoca romana; gli epimeleti dei cori, eletti dal popolo per la coregia da quando il popolo dovette occuparsene direttamente; gli epimeleti delle finanze, di cui abbiamo notizia a Delfi, ad Andania in Messenia nel sec. I a. C. e a Litto in Creta; gli epimeleti dei forestieri, in numero di 5 a Rodi nella prima metà del sec. III a. C.; l'epimeleta della città, nell'epoca romana, in Atene e altre città, forse specialmente eponimo in confronto ad altri epimeleti con funzioni più note e meglio definite. I Greci denominavano epimeleti molti magistrati romani, quali il curator viarum, il curator operum publicorum, il praefectus annonae e altri. Fra gli epimeleti preposti a servizî religiosi, sono noti quello del consiglio degli anfizioni, in epoca romana; gli epimeleti dei misteri eleusini nel sec. IV e III a. C.; gli epimeleti della processione dionisiaca, di solito dieci; gli epimeleti delle cose sacre; gli epimeleti delle feste in quasi tutte le città nelle celebrazioni nazionali; gli epimeleti di Zeus Soter e Atena Soteira in principio del sec. III a. C. in numero di 13; gli epimeleti di Salamina nel sec. II a C. e altri. Fra gli epimeleti inviati nelle città alleate e nelle cleruchie quali rappresentanti degl'interessi della città egemonica, ricordiamo quelli di Atene, di Sparta e della lega etolica. Di carattere non politico sono gli epimeleti delle tribù, con gestione e vigilanza sui beni della tribù; quelli delle simmorie ateniesi, che potevano anche essere contemporaneamente trierarchi, e quelli delle fratrie. Epimeleti nelle società private sono quelli della corporazione dei mercanti, degli orgeoni della Mater Deorum al Pireo, della corporazione degli artisti dionisiaci.
Bibl.: G. Glotz, s. v. Epimeletai, in Daremberg e Saglio, Dict. d. antiq. gr. et rom., II, Pagg. 666-94; I; Oehler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 16-171, e Kern, ib., coll. 171-72. Per i papiri, v. Mitteis-Wilcken, Grundzüge und Chrest. der Papyruskunde, I, Lipsia 1911, pp. 42; 149; 150; 196; 238; Busolt e Swoboda, Griech. Staatskunde, II, Monaco 1926, passim.