ÉPINAL (A. T., 3z-33-34)
Città della Francia settentrionale, capoluogo del dipartimento dei Vosgi, con 26.850 ab. (1926). È posta sulle rive della Mosella, che si divide ivi in due bracci, cosicché la città è distinta in tre quartieri principali riuniti tra loro da varî ponti: la Grande-Ville, sulla riva destra, con bei viali e giardini; la Petite-Ville, nell'isola formata dai due bracci del fiume; e il sobborgo de l'Hospice, sulla riva sinistra, che è il quartiere industriale, nel quale si trova la stazione. Il braccio di sinistra del fiume è detto Canal des Grands-Moulins e forma un piccolo porto.
Épinal è piazzaforte di prima classe, sede di prefettura, di tribunale, di borsa di commercio, di direzione delle dogane; ha scuole primarie e secondarie e una biblioteca municipale ricca di 45.000 volumi, 118 incunaboli, e 233 manoscritti.
È città industriale e commerciale. Sino alla metà del secolo scorso fu assai nota per l'industria della ceramica, ivi iniziata, nel 1760, da Francois Vautrin che vi aprì una fabbrica poi gestita dai fratelli Bon. In seguito (1796) il Pellerin vi iniziò la fabbricazione delle immagini popolari (imagerie) che rese celebre la città. L'attività commerciale e industriale aumentò molto con l'affluire della popolazione alsaziana. Oggi l'industria è in special modo rappresentata da stabilimenti di stampe e immagini, da stabilimenti industriali per la filatura e tessitura del cotone, da laboratorî di ricami, segherie, officine meccaniche, fonderie, concerie. Il commercio è dato soprattutto dall'esportazione di vini, ricami e immagini. Épinal è unita a Parigi da un tronco della ferrovia dell'Est.
Monumenti. - La chiesa di S. Maurizio ha le navate dei secoli XII-XIII e il coro, con tre absidi poligonali, del sec. XIV, in cui si notano influenze della Borgogna e della Champagne. Il portale occidentale è chiuso da una torre quadrata; si accede alla chiesa da un portale laterale, detto "des Bourgeois", con resti di sculture del sec. XIV. Nell'interno capitelli con decorazione floreale, una statua in pietra della Madonna del sec. XIV e un Sepolcro del XVI. Interessante la piazza dei Vosgi con portici di varie epoche e case del sec. XVI; il Palazzo comunale è del 1757. Il museo contiene alcune pitture notevoli (antica collez. dei principi di Salm) fra cui un ritratto di vecchia del Rembrandt (circa 1660); inoltre belle vetrate provenienti dall'abbazia d'Autrey (1540-44) e una collezione di medaglie e di oggetti gallo-romani.
Storia. - Si formò fra il sec. X-XII attorno a una comunità benedettina, fondata da Thierry vescovo di Metz, verso il 970, e fu trasformata più tardi nel capitolo delle Nobili Signore di Saint-Goéry (1003). La signoria della città fu divisa fra questo capitolo e il vescovo di Metz, e ciò diede luogo a rivalità, che spinsero gli abitanti a cercare protezione al difuori. Nel 1444, trovandosi Carlo VII a Nancy in visita presso Renato I di Lorena, egli accolse la loro sottomissione, lasciando intatti i loro privilegi e limitandosi a porre a fianco dei quattro governatori eletti un bailli del re. Ma Luigi XI rinunciò nel 1466 a questo possesso, e il popolo di Épinal si arrese allora al duca di Lorena. Il vescovo di Metz, che fino allora non aveva ancora abbandonato i suoi diritti di giurisdizione, li cedette in seguito a un trattato nel 1497. La città, occupata nel 1475 da Carlo il Temerarin, fu più volte presa e ripresa da Francesi e Lorenesi durante le guerre del sec. XVII. Créqui, fra gli altri, se ne impadronì nel 1670 e distrusse il castello che si ergeva sopra di essa. Ma la città rimase lorenese fino all'anno 1766, in cui la Lorena fu riunita alla Francia.
Bibl.: R. Parisot, Histoire de Lorraine, IV, Parigi 1919-1924; L. Duhamel, L'église Saint-Maurice d'Épinal, in Ét archéol., 1867.