Operetta della giurisprudenza postclassica romano-occidentale, nella quale era riassunto il manuale delle Institutiones, senza dubbio lo scritto di maggior successo del giurista Gaio, vissuto nel 2° sec. d.C. L’E., che ci è pervenuta attraverso le leggi romano-barbariche (e in particolare la Lex Romana Visigothorum), riprende in realtà, nei due libri di cui è composta, soltanto la materia gaiana delle personae e delle res (comprensiva anche delle successioni e delle obbligazioni), ma non quella delle actiones, in quanto ritenuta ormai desueta e non più confacente al processo quale veniva celebrato, nel 4°-5° sec., sia entro i confini dell’impero, sia nei territori retti dai re barbari.