EPONA (Epŏna)
Divinità gallica, creduta un tempo latina, protettrice dei cavalli e in genere delle bestie da soma. L'origine celtica è resa indubbia, oltre che dall'etimologia del nome (gallico epo, lat. equus "cavallo"), dal fatto che iscrizioni relative al culto d'E. furono rinvenute in Gallia, in Germania, nella valle del Danubio, in Spagna, in Inghilterra; se ne sono trovate anche in Roma, ma il ritrovamento avvenne presso la caserma degli Equites singulares, barbari che erano la guardia degl'imperatori; in Roma E. si trova citata con altre divinità barbare già note, ed è culto imperiale dei soldati venuti da legioni celtiche. D'altra parte, anche le fonti confermano che E. non è divinità latina, ma fu introdotta tardi in Roma. Oltre a dare i pasti e medicare, doveva proteggere contro il malocchio gli animali a lei cari. Molti monumenti riproducono E. vicina alla mangiatoia, con a lato cavalli o asini che prendono da lei il cibo; talora con gli attributi di Cerere (face, cornucopia, patera e scettro).
Bibl.: Dopo Becker e Preller, già antiquati: A. Holder, Altkelt. Sprachschatz, Lipsia 1895, I; S. Reinach, Epona, la déesse gauloise des chevaux, Parigi 1895; J. Toutain, Les cultes païens dans l'Empire romain, Parigi 1920, III, p. 238 seg.; Peter, in Roscher, Lexikon d. gr. un. röm. Myth., I, 1286 segg.; Keune, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 229-242; G. Lafaye, in Daremberg e Saglio, Dict. d. antiq. gr. et rom., III, i, p. 733 segg.