era
La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. In ambito cronologico, sistema di computo del tempo che prende inizio da un avvenimento storico di particolare importanza e serve di riferimento per la numerazione successiva degli anni. In epoca antica, nell’impero dei Seleucidi era utilizzata l’e. seleucidica (dal 312 a.C.). I greci non ebbero dapprima un’era comune e gli anni si indicavano col nome degli eponimi delle singole città. Solo in età assai tarda si adottarono due e.: quella basata sulle feste olimpiche (dal 776 a.C.) e quella che muoveva dalla distruzione di Troia (1184 a.C.); l’e. olimpica divenne popolare nel 3° sec. a.C. ed ebbe larga diffusione tra cronografi e storici. A Roma, gli anni furono indicati inizialmente col nome degli eponimi e solo nel 1° sec. a.C. si affermò la datazione ab urbe condita, cioè dalla fondazione di Roma (754 o 753 a.C.). L’e. di Spagna, che inizia con il 1° gennaio del 39 a.C. (anno successivo a quello in cui fu assegnato a Ottaviano il governo della Spagna, per cui fu detta anche e. dei Cesari), fu adoperata nella Penisola Iberica dal 5° sec. d.C. sino al tardo Medioevo; adottata dai visigoti, fu da costoro diffusa anche nell’Africa del Nord e in alcune regioni della Gallia; in Portogallo fu abolita soltanto nel 1422. L’e. di Mauritania, che ha inizio con l’anno 39 d.C., fu adoperata nell’Africa nordoccidentale romana sino alla conquista araba. Gli ebrei dal 9°-10° sec. introdussero un computo basato sulla presunta data della creazione del mondo (3760 a.C.; e. israelitica). L’e. musulmana, in uso presso tutti i musulmani tranne i turchi, ha inizio dall’anno dell’Egira, o migrazione di Maometto dalla Mecca a Medina (16 luglio 622 d.C.). Presso i popoli cristiani è in vigore l’e. cristiana o volgare, che comincia dalla nascita di Cristo, fissata da Dionigi il Piccolo (6° sec.) al 753 di Roma. Fu usata dapprima soltanto da cronisti; il primo esempio in documenti imperiali è dell’840, e negli atti pontifici del 968. Va ricordata inoltre l’e. di Diocleziano o dei martiri, tuttora seguita nel calendario copto, con inizio al 284 (anno dell’elezione di Diocleziano: la denominazione dei martiri fu data nel 7° sec., in ricordo dei cristiani che subirono le persecuzioni da parte di quell’imperatore). L’e. bizantina, usata a Bisanzio dal 7° sec. e in Russia fin verso il 1700, si faceva cominciare dalla creazione del mondo calcolata al 1° sett. 5509 a.C.; fu a lungo adoperata nei territori dell’Italia meridionale con popolazioni di lingua greca. In tempi più recenti, l’istituzione di e. acquista un significato politico-ideologico di rilievo: un’e. repubblicana fu in vigore nella Repubblica francese dal 1793 al 1805, con inizio dal 22 settembre 1792 (governo della Convenzione); in Italia fu istituita nel 1926 l’e. fascista, che aveva inizio dal 28 ott. 1922, data della marcia su Roma.