ABBATI, Ercole
Figlio di Giulio Camillo e nipote di Niccolò, nacque nel 1573. Il luogo di nascita è incerto; secondo Pallucchini sarebbe nato a Modena, secondo altri in Francia, ove risiedeva il padre e dove anche l'A. sarebbe rimasto fino alla morte di questo. Visse a Modena, almeno a partire dal 1592 (nascita del figlio Pietro Paolo), ed eseguì numerosi lavori per la corte estense fino al 1601 (1598: disegni di conii, tra cui il ritratto del duca Cesare riprodotto sullo zecchino d'oro battuto quell'anno; 1600-01: dipinti di scene e fondali per le favole pastorali; 1601: ritratti dei principini Ippolito e Niccolò d'Este). Considerato da L. Lanzi il più notevole artista della famiglia dopo Niccolò, è in realtà assai debole pittore.
Tra le sue numerose opere, oltre molti quadri sacri in chiese modenesi, si ricorda la decorazione del soffitto della sala del Vecchio Consiglio nel Palazzo comunale di Modena (Ercole con la clava e Menezio tebano che si getta dalle mura di Tebe).Gli sono inoltre attribuite nella Galleria Estense di Modena l'Annunciazione con l'Eterno benedicente e, dubitativamente, lo Sposalizio della Vergine e la Presentazione della Vergine al Tempio,già assegnata al figlio Pietro Paolo, opere nelle quali si mostra "modesto ripetitore di forme tradizionali non senza qualche riflesso dello Schedoni" (Pallucchini). La Visione di S. Nicolò di Bari (Bari), che portava un tempo l'attribuzione dell'A., è stata anche attribuita a suo figlio Pietro Paolo il Giovane. La buona fama che l'A. godeva al suo tempo come pittore è poi confermata dal fatto che gli fu affidato il restauro della Madonna del S. Sebastiano del Correggio, restauro però, secondo il cronista G. B. Spaccini, non bene eseguito.
Ebbe fama, scrisse l'Orlandi, di uomo "pieno di vizi d'ogni maniera, condotto da essi al sepolcro e morto in piena miseria". Morì a Modena il 20 genn. 1613.
Bibl.: Biblioteca Estense, Modena, B. G. Spaccini, Cronaca modenese, ms.; L. Vedriani, Raccolta de' pittori scultori et architetti modonesi..., Modena 1662, pp. 103-106; G. F.Pagani, Le pitture e sculture di Modena, Modena 1770, pp. 27, 34, 35, 54,61, 95, 202, 206; G. Tiraboschi, Notizie de' pittori, scultori, incisori e architetti natii degli Stati del... Duca di Modena, Modena 1786, pp. 7-9; P. A. Orlandi, Abecedario Pittorico, Firenze 1788, col. 334; conte Della Palude, Descrizione dei quadri del ducale appartamento di Modena, Modena 1787, p. 41; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Firenze 1822, pp. 35-36; C. Galvani-M. Valdrighi, Le opere di Niccolò e E. dell'A., Modena 1823; G. Rosini, Storia della pittura ital., V, Pisa 1845, pp. 195 s.; M. Valdrighi, La R. Galleria Estense,1846, p. 4; F. Castellani Tarabini, Cenni storici e descrittivi intorno alle pitture della R. Galleria Estense, Modena 1854, pp. 92, 96, 113, 118; A.Venturi, La R. Galleria Estense, Modena 1882, pp. 138, 139, 172, 338, 348, 397, 398; V. Moschini, Schedoni, in L'Arte, XXX (1927), p. 125; R. Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena,Roma 1945, pp. 66-67; R. Pedrazzi, Le sale antiche del palazzo comunale di Modena, Modena 1953, pp. 9-10; G.K. Nagler, Neues allgem. Künstler-Lexikon, I, p. 4; J. Meyer, Allgem. Künstler-Lexikon, I, p. 9; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 8.