Giurista romano (sec. 3º d. C.). Discepolo di Ulpiano, scrisse dopo la morte di Caracalla, chiudendo l'epoca della giurisprudenza classica. Le sue opere sono elementari manuali per l'insegnamento e per la pratica. Scrisse 12 libri di pandectae, 10 di regulae, 9 di differentiae, 19 di responsa, e una ricca serie di libri singulares e di monografie (De inofficioso testamento, De manumissionibus, De ritu nuptiarum, De poenis, De excusationibus, ecc.). Il De excusationibus è in greco (Παραίτησις ἐπιτροπῆς καὶ κουρατορίας): ciò ha fatto supporre o che questa fosse la lingua materna di M. o che l'opera fosse destinata alle popolazioni orientali, o, infine, che si tratti di compilazione del periodo postclassico. M. è uno dei cinque giureconsulti indicati nella legge delle citazioni.