Pommer, Erich
Produttore cinematografico tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Hildesheim il 20 luglio 1889 e morto a Los Angeles l'8 maggio 1966. Fu il massimo produttore del cinema tedesco classico, l'artefice della maggioranza dei successi commerciali e artistici dell'UFA prima dell'avvento di A. Hitler, una personalità che seppe interpretare la propria professione non come quella di un arido contabile o di un tycoon repressivo ma di un creativo partner che supervisiona in team tutti gli aspetti della fabbricazione del film.
Figlio di commercianti, dopo aver studiato a Göttingen si trasferì con la famiglia a Berlino, dove sin dal 1907 iniziò a lavorare nel cinema come giovane venditore nella locale filiale della Gaumont; tre anni dopo andò a dirigere l'ufficio viennese della ditta, con la responsabilità della distribuzione nell'area asburgica. Dopo un anno di servizio militare, nel 1912 divenne il rappresentante per tutta l'Europa centrale e orientale di un'altra società francese, l'Eclair, che dall'anno successivo, sotto la direzione di P., iniziò a produrre anche film tedeschi. Allo scoppio della guerra combatté prima sul fronte occidentale poi su quello orientale dove venne ferito; richiamato a Berlino, dal 1917 passò all'ufficio cinematografico dell'esercito, il Bild- und Film- Amt (BUFA), con l'incarico di occuparsi di documentari e cinegiornali, e infine a Bucarest fu a capo dell'ufficio della censura militare sino alla fine della guerra. Nel frattempo, nel febbraio 1915 con il capitale della Deutsche Eclair aveva fondato la Decla che, sotto la guida del fratello Albert e del socio Erich Morawsky, produsse serial polizieschi e d'avventure. Con la società realizzò alcuni film di importanza storica, come Die Spinnen (I ragni), di Fritz Lang diviso in due parti (Der goldene See, 1919, e Das Brillantenschiff, 1920), o il mitico Das Cabinet des Dr. Caligari (1920; Dott. Calligari, noto anche come Il gabinetto del dottor Caligari) di Robert Wiene. Nel 1921 la Decla entrò a far parte dell'UFA e dal febbraio 1923 P. divenne membro del consiglio d'amministrazione della Major Company tedesca, dove mise in pratica la sua strategia di un cinema spettacolare di qualità, aperto all'esportazione e al mondo. Sino al disastro economico di Metropolis (1927) di Lang, il cui budget superò la vertiginosa cifra di 6 milioni di marchi, produsse alcuni dei più bei classici del cinema tedesco, da Der letzte Mann (1924; L'ultima risata) e Faust ‒ Eine deutsche Volks-sage (1926; Faust) di Friedrich Wilhelm Murnau a Die Nibelungen (1924; La canzone dei Nibelunghi) di Lang, a Varieté (1925) di Ewald André Dupont. Chiamato, all'inizio del 1926, a Hollywood, produsse per la Paramount-Famous Lasky due film con Pola Negri, Hotel Imperial (1927; L'ultimo addio) di Mauritz Stiller e il melodramma pacifista Barbed wire (1927; Reticolati) diretto da Rowland V. Lee. Nel novembre 1927 rientrò in Germania all'UFA, che aveva cambiato proprietario e direzione, e fu sotto contratto come direttore generale della produzione nonché a capo di una propria unità, la Erich Pommer-Produktion der UFA. Facendo tesoro dell'esperienza negli Stati Uniti e della sua leggendaria capacità di creare dei teams creativi, P. riorganizzò la ditta tedesca secondo i principi dello studio-style a partire dal melodramma di Joe May Asphalt (1929; Asfalto), che segnò un taglio netto nei progetti di produzione di P. e dell'UFA. All'avvento del sonoro il produttore celebrò i suoi maggiori trionfi commerciali nel campo della Tonfilm-Operette, a partire da Melodie des Herzens (1929) di Hanns Schwarz, il primo film UFA tutto parlato, a Der Kongress tanzt (1931; Il congresso si diverte) di Eric Charell o Die Drei von der Tankstelle (1930; La sirenetta dell'autostrada) di Wilhelm Thiele. Accanto però a questi blockbusters o a costosi film di fantascienza come F.P.1 antwortet nicht (1932; F.P.1 non risponde) di Karl Hartl, diede fiducia a un giovane e promettente regista come Robert Siodmak, e unì insieme arte e cassetta in un film anticonformista e scandaloso, Der blaue Engel (1930; L'angelo azzurro) di Josef von Sternberg. Malgrado le sue idee ultraconservatrici, nell'aprile 1933 l'UFA non gli rinnovò il contratto perché ebreo. Il mese dopo P. si trasferì per la Fox Film Corporation a Parigi per produrre, senza successo, alcuni film di emigranti come On a volé un homme (Hanno rubato un uomo!) di Max Ophuls, Liliom (La leggenda di Liliam) di Lang o, a Hollywood, Music in the air (Musica nell'aria) di J. May, tutti del 1934. Piuttosto che restare negli Stati Uniti, si trasferì in Inghilterra dove lavorò dapprima per Alexander Korda, costituendo poi con Charles Laughton, nel febbraio 1937, The Mayflower Pictures. Con questa casa di produzione passò per la prima volta alla regia con Vessel of wrath o The beachcomber (1938; Il vagabondo dell'isola), da W.S. Maugham, e produsse Jamaica Inn (1939; La taverna della Giamaica) di Alfred Hitchcock. Durante il secondo conflitto mondiale si stabilì a New York dove nel 1944 prese la cittadinanza americana; alla produzione per la RKO di Dance, girl, dance (1940) di Dorothy Arzner seguì un periodo difficile di malattia e disoccupazione. Nel 1946 rientrò nella Germania occupata con la divisa dell'esercito statunitense e il difficile compito di riorganizzare la produzione, stretto tra le esigenze e gli interessi dei suoi datori di lavoro e quelli dei compatrioti. Nel 1949 si dimise dall'incarico e dal 1951 iniziò un terzo breve come back produttivo fondando la Intercontinental Film a Monaco, con cui produsse quattro film, tra cui Nachts auf den Strassen (1952; Di notte sulle strade) di Rudolf Jugert e Kinder, Mütter und ein General (1955; All'Est si muore) di Laslo Benedek, l'ultimo lavoro di una gloriosa carriera.
W. Jacobsen, Erich Pommer. Ein Produzent macht Filmgeschichte, Berlin 1989; W. Jacobsen, Film d'arte e "entertainment value", in Schermi germanici, a cura di G. Spagnoletti, Venezia 1993, pp. 99-109.