Salvaterra, Ermanno
Maestro di sci, guida alpina e istruttore delle guide alpine, ha legato il suo nome ai picchi della Patagonia. Da giovane trascorse gran parte del tempo nel Brenta, dove la sua famiglia gestiva il rifugio 'XII apostoli'. Sviluppò così naturalmente la sua passione per la neve e per la roccia. Dal 1979 iniziò la serie delle sue difficili solitarie e prime ascensioni: da solo salì il Campanile Basso (Spigolo Schubert, via Cristina, via Maestri, Spigolo Graffer), il Crozzon di Brenta (via Livanos, 'via delle Guide', 'Pilastro dei francesi'), la Cima d'Ambiez ('via Soddisfazione', via Stenico-Girardi, via Vienna, 'via della Concordia'), il Brento Alto ('via Vertigine'). In quel periodo concatenò in solitario, in sole 12 ore, Crozzon di Brenta, Pilastro della Tosa, Campanile Basso, Brenta Alta, Campanile Alto. Con gli sci scese la Nord della Presanella, lo scivolo Nord della Cima Brenta, il Canalone Neri alla Cima Tosa. Nel 1988, a 211,640 km/ora, diventò campione italiano di chilometro lanciato sugli sci, record che deterrà per cinque anni. Ma erano gli imponenti graniti della Patagonia ad attrarlo: dal 1982 al 2001 realizzò solitarie, vie nuove e prime ripetizioni di rilievo al Fitz Roy (3375 m), al Cerro Torre (3128 m) e sulle Torri del Paine; tra queste: Cerro Torre (terza ripetizione via Maestri, 1983, e prima ripetizione invernale, 1985), Torre Centrale del Paine (via nuova, 1986), Cerro Standhardt (2780 m, via nuova, 1989), Cerro Standhardt-Punta Herron (traversata e via nuova, 1991), El Mocho (1953 m, via nuova, 1993), Aguja Rafaél (2501 m, via nuova, 1994), Torre de la Media Luna (via nuova, 1994), Cerro Torre (via nuova, 1995), Pilastro Punta Herrón (via nuova, 1998), Cerro Torre (variante diretta Maestri, 1999). Nel 1993 traversò l'enorme ghiacciaio Hielo Continental. Valente cineasta, ha girato apprezzati film sulle pareti extraeuropee.