BLOCH, Ernest
Musicista, nato a Ginevra il 24 luglio 1880. Fu dapprima allievo di E. Jacques-Dalcroze e compose a quindici anni una Sinfonia orientale e un quartetto d'archi. Studiò poi a Bruxelles sotto la guida di E. Ysaye (violino) e F. Rasse (composizione), e successivamente a Francoforte sul Meno, allievo di composizione di Ivan Knorr. Della sua produzione giovanile meritano menzione: il poema sinfonico Vivre-Aimer e la Sinfonia in do diesis minore, che, dopo alcune esecuzioni parziali, ebbe la prima esecuzione integrale nel 1915 a Ginevra, lavoro non immune da influssi (p. es. quello straussiano), ampio di respiro, e ricco di colore. Il B. si recò ancora a Monaco alle lezioni del Thuille, indi a Parigi. Quivi scrisse le quattro Historiettes au crépuscule (1903), per voce e pianoforte, il duplice poema sinfonico Hiver-printemps (1905), i quattro Poèmes d'automne (1906), per voce ed orchestra, e iniziò la composizione del dramma musicale Macbeth, su libretto che il poeta E. Fleg aveva per lui tratto da Shakespeare. L'opera fu terminata nel 1909 e rappresentata all'Opéra Comique nel novembre del seguente anno, con debole successo; Macbeth era troppo dramma musicale (come Pelléas et Mélisande di Debussy, per quanto diversissimo da questo per spirito e per forma) per poter trovare il consenso del pubblico avvezzo al melodramma; in esso tutto è subordinato allo svolgimento dell'azione, con una logica rigorosa, a volte eccessiva. Seguirono nel 1912 i Due Salmi (137 e 114) per soprano e orchestra, nel 1913 i tre Poèmes juifs per orchestra, nel 1914 il Salmo XXII per baritono e orchestra. Nel 1915 il Bloch fu nominato professore al conservatorio di Ginevra, posto che tenne per breve tempo: nel 1917 si stabilì a New York e nel 1920-25 fu direttore dell'istituto musicale di Cleveland. Dal 1927 è direttore del conservatorio di S. Francisco (California).
Tra le sue numerose composizioni: Schelomo, rapsodia ebraica per violoncello e orchestra, 1919; Quintetto per pianoforte e archi, 1923-24; Quartetto per archi, 1916; Sonata per violino e pianoforte, 1920; Concerto Grosso per pianoforte e orchestra d'archi, 1924-25. Inoltre il B. ha scritto alcune pagine per pianoforte (Poems of the Sea, Sketches in Sepia, Enfantines), per violino e pianoforte (Baal-Shem, Poème mystique), per violoncello e pianoforte (From Jewish life), per quartetto d'archi (Night, Landscapes, In the mountains), per trio (Nocturnes). L'opera sua più recente e importante è il poema sinfonico America (1928).
La musica di B. nei suoi momenti migliori ha il carattere aspro dell'uomo: è musica quasi senza dolcezza e senza sfumature: pare sbozzata a forza di scalpello in un blocco di granito. Quella soprattutto ch'è uscita prepotente dalla sua anima di ebreo biblico, quella di Schelomo, del quartetto, del quintetto, dei salmi, della sinfonia Israel prende sino a far soffrire. L'arte di B. sembrò, quando apparve, anacronistica, nel tempo delle tenerezze verlainiane in musica: ma s'è imposta oggi in ogni parte del mondo per la forza e la grandezza ch'essa esprime.
Bibl.: G. Pannain, E. B., in Rassegna musicale, II (1919), 2°.