CHAUSSON, Ernest
Musicista, nato a Parigi il 21 gennaio 1855, morto a Limay il 10 giugno 1899. Ebbe maestri di composizione il Massenet e il Franck, col quale ultimo studiò senza interruzione per tre anni (1880-83) e di cui seguì costantemente l'esempio. Fu tra i fondatori della Societé Nationale e segretario di essa per molti anni. Lo Ch. è forse da considerarsi il migliore degli allievi di Franck, per spontaneità melodica e per finezza di gusto. Frequentò assiduamente letterati e pittori ed ebbe cultura artistica eccezionale fra i compositori del suo tempo. Temperamento essenzialmente lirico, deve essere ricordato innanzi tutto per una ventina di liriche vocali da camera, di forma elegante e pervase da una sottile e suggestiva malinconia (Serres chaudes, su poesie di Maeterlinck).
Nelle forme più ampie da lui tentate gli fu d'impaccio quella stessa capacità tecnica che gli veniva dal maestro e che ad altri del suo gruppo, meno dotati, aveva reso buoni servizî; nelle pagine strumentali non sempre dimostrò senso di disciplina e di misura, così che qualche volta riuscì grigio, uniforme, inespressivo (come nella prolissa Sinfonia in si bem. minore, 1890), e talaltra scolastico o ampolloso (come nel Concerto per pianoforte, violino e quartetto, 1890-91, o nel Poème per violino e orchestra, 1896, che pure è, tra le opere strumentali di lui, quella che più di frequente viene eseguita nei concerti). Scrisse inoltre un quartetto per pianoforte e archi, un trio, lasciò incompleto un quartetto d'archi terminato più tardi da V. d'Indy; una Chanson perpetuelle per una voce, pianoforte e quartetto d'archi, è accolta ancor oggi simpaticamente dal pubblico. Le Roi Arthus, dramma in tre atti su libretto proprio, rappresentato a Bruxelles nel novembre 1903, non raccolse che scarsi suffragi.
Bibl.: Oltre all'opera bibliografica del Seré (Musiciens français d'aujourd'hui, Parigi 1921), vedi il numero della Revue musicale di novembre 1925, che gli è interamente dedicato.