Troeltsch, Ernst
Teologo, filosofo e storico tedesco (Aunstetten, Augusta, 1865-Berlino 1923). Professore di teologia in varie università; dal 1910 fu professore di filosofia a Heidelberg, quindi (1914) a Berlino. Portò la speculazione teologica sul piano storicistico, giungendo alla conclusione che il cristianesimo è un fenomeno storicamente condizionato, e quindi portatore di un valore non assoluto, ma limitato: esso deve essere interpretato nella storia e non fuori di essa, in rapporto vivificatore con tutte le altre formazioni religiose (Christentum und Religionsgeschichte, 1897; Die Absolutheit des Christentums und Religionsgeschichte, 1902; Was heisst Wesen des Christentums?, 1903 ecc.). Nei primi anni del Novecento T. si accostò alle dottrine sociali e alla sociologia di Max Weber. Nel breve saggio dal titolo Die Bedeutung des Protestantismus für die Entstehung der modernen Welt (1906; trad. it. 1929) si distaccò dalle tesi storiografiche del protestantesimo liberale per sostenere l’originalità del protestantesimo sul piano specificamente religioso e la sua fecondità per la genesi della religiosità moderna. Die Soziallehren der Christlichen Kirchen und Gruppen (1912), la sua principale opera storica, è un tentativo di individuare nel socialismo la caratteristica etica del cristianesimo, di fronte ai nuovi ideali della civiltà contemporanea. Come teorico della storiografia, T. polemizzò contro le troppo rigide periodizzazioni della storiografia tradizionale e contro i metodi naturalistici nella considerazione della storia.