Giurista e storico (Parigi 1529 - ivi 1615). Studiò a Parigi, Tolosa, Bologna ed ebbe maestri F. Hotman, F. Baudouin, I. Cuiacio e M. Socini. Avvocato al tribunale di Parigi, si rese famoso nel processo tra i gesuiti e l'univ. di Parigi, che si rifiutava di accoglierli. Redasse un violento libello sul Catéchisme des Jésuites (1602); fece parte della commissione incaricata di riformare le consuetudini di Parigi, e dei Grands jours di Poitiers (1579) e di quelli di Troyes (1583). Poi (1585) fu avvocato generale alla Corte dei conti; quindi (1588) deputato ai secondi stati di Blois. Seguì a Tours la parte del parlamento rimasta fedele a Enrico III. Seguì poi Enrico IV a Parigi, dove ricoprì la propria carica fino al 1604. La sua opera principale sono le Recherches de la France (1560 e segg.), in cui esamina, con sentimento nazionale e gallicano molto spinto, le origini della storia francese. Lasciò inedita una Interprétation des institutes (pubbl. 1847).