TORELLI-VIOLLIER, Eugenio
Giornalista e letterato, nato a Napoli il 26 marzo 1842, morto a Milano il 26 aprile 1900: il cognome Viollier è quello della madre.
Suo padre, avvocato, discepolo di B. Puoti, fu nel 1848 impiegato nel Ministero napoletano dell'interno; l'anno dopo fu destituito dalla reazione: Eugenio, nel breve neoliberalismo borbonico del 1860 fu, a sua insaputa, nominato impiegato gratuito e in prova per le benemerenze del defunto suo padre avverso il regio governo costituzionale": da ciò calunnie acerbe che il T.-V. dovette sventare pubblicamente. Divenuto amico di A. Dumas padre, collaborò sotto lui in Napoli all'Indipendente: e anche quell'amicizia, oltre l'aver madre francese, gli agevolò una dimora a Parigi, dove s'incontrò con l'editore Edoardo Sonzogno e da lui fu indotto a stabilirsi a Milano e a dirigere l'Illustrazione universale cui già lavorava. Separatosi dal Sonzogno, prima scrisse per un giornale di Emilio Treves, poi diresse la Lombardia; e così impratichitosi del giornalismo più alto, ideò e iniziò il Corriere della Sera (di cui il primo numero uscì il 5 marzo 1876), destinato a diventare il principale quotidiano italiano. Il proposito del T.-V., da lui almeno relativamente mantenuto, era piuttosto d'informare con serietà e serenità il pubblico delle questioni in corso e delle opinioni diverse, che sostenere a spada tratta una singola parte politica; s'intende, restando sempre nel campo dei moderati liberali e monarchici. Costituito sopra salde basi il giornale, lo vigilò sempre, anche quando ne affidò ad altri la direzione, e assiduamente vi collaborò.
Bibl.: A. Rossi, E. T.-V., in Rassegna nazionale, 16 agosto 1900; F. D'Ovidio, Rimpianti, Milano 1903, p. 266 segg.; G. Brognoligo, Corrispondenti meridionali di un letterato veronese (G. L. Patuzzi), in Glossa perenne, I (1929).