Figlio (m. 484) di Teodorico I, fu riconosciuto re alla morte del fratello Teodorico II, da lui ucciso (466). Sotto il suo governo il regno dei Visigoti, rompendo i vincoli che come federato lo legavano all'Impero, si affermò come stato anche formalmente indipendente. Abilmente approfittando della crisi finale dell'Impero d'Occidente, in un decennio (467-477) E. conquistò la Gallia meridionale e gran parte della penisola iberica; gli fu riconosciuto il regno da Giulio Nepote. Si servì della collaborazione di giuristi romani per la codificazione delle leggi visigotiche (Edicta, 475 circa), di cui ci sono giunti frammenti.