EUTICHE (Εὐτύχης)
Nato nel 378, morto dopo il 454, fu archimandrita di Costantinopoli, e autore dell'eresia dei monofisiti (v.). Atanasio e Cirillo con la parola ϕύσις esprimevano indistintamente concetti di natura e di persona: Eutiche, avversario fanatico del nestorianismo, ma imperito teologo, non seppe distinguere, secondo i casi, il senso in cui si doveva prendere quella parola. Volendo combattere la dualità delle persone in Cristo, sostenuta da Nestorio, arrivò a negare in esso la dualità delle nature, umana e divina. Denunziato dal vescovo Eusebio di Dorileo, fu giudicato nel sinodo convocato nel 448 dal vescovo di Costantinopoli, S. Flaviano. Gli atti di questo sinodo sono la fonte più importante per conoscere le opinioni e il carattere di E. Avendo il sinodo emesso contro di lui sentenza di deposizione, egli appellò a S. Leone Magno e agli altri grandi metropoliti. Per mezzo dell'onnipotente eunuco Crisafio, di cui E. era padrino, ottenne in suo favore l'intervento dell'imperatore Teodosio II. Il concilio, convocato da quest'ultimo in Efeso (Brigantaggio di Efeso) il 1° agosto 449, grazie ai violenti procedimenti del suo presidente, Dioscoro di Alessandria, dichiarò l'ortodossia dell'insegnamento di E., deponendo ed esiliando nello stesso tempo il vescovo Flaviano (v. efeso: I concilî di E.). Dopo la morte di Teodosio (28 luglio 450) e l'ascensione al trono di Marciano e di Pulcheria, Crisafio fu giustiziato; E. e Dioscoro vennero processati e condannati nel IV concilio ecumenico di Calcedonia del 451 (v.): E. fu mandato in esilio, e dopo il 454 non se ne ha più notizia. La dottrina cattolica opposta all'errore di E. si trova definita nella celebre lettera di S. Leone Magno a Flaviano di Costantinopoli (13 giugno 449), il cosiddetto Tomus Leonis, la quale costituisce la base dogmatica della definizione formulata dal concilio calcedonense.
Bibl.: La più importante raccolta di documenti riguardanti Eutiche e la sua dottrina si trova nella cosiddetta collezione di Novara (Cod. Capitul. Novar., 30, ff. 12-69), pubblicata da A. Amelli, in Spicilegium Cassinense, I, Montecassino 1888, nn. 23-35. Ved. C. Silva-Tarouca, Nuovi studi sulle antiche lettere dei Papi, in Gregorianum, XII (1931), p. 386 segg.; E. Schwartz, Der Prozess des Eutyches, in Sitzungsber d. bayr. Akad. der Wissensch., phil.-hist. Klasse, 1929, 5; M. Jugie, Eutychès et Eutychianisme, in Dict. de théol. cathol., Parigi 1924.