Uomo politico boliviano (n. Isallavi 1959). Dirigente sindacale dei coltivatori di coca, nel 1997 fondò il partito Movimiento al socialismo (MAS) e divenne deputato. Nel 2005 è diventato il primo presidente di origine indigena, con un programma di riforme istituzionali e socioeconomiche (nazionalizzazioni nel settore energetico, aumento dei salari, riforma agraria). In politica estera si è adoperato per un’intesa nell’area latinoamericana. Promossa nel 2009 la nuova Costituzione, poi approvata per referendum, nel 2010 M. è stato rieletto alla presidenza del Paese, e riconfermato per un terzo mandato alle presidenziali del 2014. Al referendum tenutosi nel febbraio 2016 il 51,3% Paese ha espresso parere negativo alla proposta di riforma costituzionale che avrebbe permesso all'uomo politico di ricandidarsi per la quarta volta alle presidenziali del 2019; ciò nonostante, nel novembre dell'anno successivo il Tribunale costituzionale boliviano ha autorizzato l'uomo politico a concorrere alle consultazioni, e nel novembre 2018 M. ha annunciato la sua candidatura per il quarto mandato. Alle consultazioni, svoltesi nell'ottobre 2019 in un clima di forti tensioni sociali, M. si è confermato presidente al primo turno con il 46,8% dei voti, ma il mese successivo - a seguito delle violente manifestazioni di piazza contro il suo tentativo di perpetuarsi al potere instaurando un regime autoritario nel controllo della giustizia e dei media - è stato costretto a rassegnare le dimissioni, subentrandogli ad interim nella carica J. Áñez Chávez.