Specie di perpetuo commento, a uso scolastico, al Liber papiensis, che raccoglieva gli editti dei re longobardi e i capitolari franchi. L’opera, di autore ignoto ma composta probabilmente intorno al 1070, utilizza e compendia l’attività degli interpreti della legislazione longobardo-franca, e può forse essere attribuita alla scuola di Pavia.