Matematico (Senigallia 1682 - ivi 1766). Di nobile famiglia, coltivò la matematica da autodidatta e per diletto. Fece, tuttavia, tali progressi da divenire in poco tempo famoso non solo in Italia ma anche all'estero: fu console del re di Spagna e Sicilia nella sua città e membro delle più importanti accademie europee. Offrì la sua protezione ad alcuni giovani matematici del suo tempo, tra i quali il Lagrange. Coltivò in particolare il calcolo infinitesimale, allora ai suoi albori, apportandovi alcuni notevoli contributi (e per questo meritò l'elogio di Eulero), dei quali ricordiamo il seguente risultato: "In una conica a centro si possono determinare infinite coppie di archi, la cui differenza è rettificabile". Negli studî del F. può vedersi perciò una prima origine di quelle teorie che più tardi condussero alle funzioni ellittiche. Notevole contributo dette anche all'algebra e al calcolo combinatorio.