(gr. Ammòchostos) Città sulla costa orientale dell’isola di Cipro (43.000 ab. nel 2006), in fondo alla baia omonima. Attivo centro portuale e mercato agricolo (cereali, frutta), è sede di industrie tessili, alimentari e chimiche. È stata parzialmente evacuata (1974) in seguito all’occupazione turca delle regioni settentrionali di Cipro.
Venne fondata da Tolomeo II Filadelfo nel 3° sec. a.C. con il nome di Arsinoe. Distrutta (647 d.C.) dagli Arabi, assurse a grande importanza dopo l’11° sec. con le Crociate, e nel 1291, dopo la caduta di San Giovanni d’Acri, divenne la capitale dei Lusignano, re di Cipro e di Gerusalemme. Nel 1374 passò ai Genovesi e nel 1489 ai Veneziani, che ne fecero il baluardo fortificato dei loro domini coloniali; quando i Turchi scatenarono l’offensiva contro il dominio veneziano (seconda metà 16° sec.), F. ne costituì il fulcro della resistenza. Dopo oltre dieci mesi d’assedio, i Veneziani, al comando del governatore Marcantonio Bragadin, furono costretti ad arrendersi alle truppe ottomane (4 agosto 1571). La sconfitta segnò la crisi definitiva della prosperità commerciale di Famagosta.