FANCELLI, Alessandro (Sandro), detto Scherano (o Scarano)
Figlio di Giovanni di Sandro detto Scherano, nacque a Settignano (Firenze) intorno al primo decennio del sec. XVI. Esigue e frammentarie sono le informazioni sulla vita e sull'attività di questo scultore, talvolta confuso con altri membri della sua famiglia. Nel 1535 risulta iscritto alla Compagnia di S. Luca a Firenze (Cavallucci, 1873) e nel 1537 è a Roma; per il monumento funebre di papa Giulio II in S. Pietro in Vincoli scolpì la statua della Madonna "col modello di Michelagnolo" (Vasari, 1568, p. 208), poi ultimata intorno al 1545 da Raffaello da Montelupo e dai suoi collaboratori. Durante il soggiorno romano fu impegnato inoltre nel rifacimento di un marmo antico con un Leone per villa Medici, al momento non identificato (Thieme-Becker).
Rientrato a Firenze, eseguì nel 1542 alcune statue per l'apparato scenico, allestito da F. Salviati, per l'entrata in città di Pier Luigi Farnese, divenuto duca di Castro (Vasari, 1568, p. 15; Giess, 1978), e successivamente (1546-49) collaborò con il cugino Giovanni Fancelli, detto Nanni di Stocco, all'arredo decorativo della certosa del Galluzzo: eseguì quindici storie a bassorilievo (oggi perdute), destinate ad un'ancona marmorea per l'altar maggiore della chiesa (Leoncini, 1979). Seguirono commissioni architettoniche per lo stesso complesso conventuale, relative al timpano dell'edificio ecclesiastico e al coro dei conversi (1557).
Nel 1565, in occasione dell'allestimento dell'apparato celebrativo per le nozze di Francesco I de' Medici e di Giovanna d'Austria, il F. collaborò con il Giambologna (J. Boulogne) e con F. Moschini alla decorazione scultorea dell'arco della Prudenza civile (Ginori Conti, 1936): è questa l'ultima notizia che lo riguarda. Per questo monumento effimero, eretto in via de' Gondi a Firenze, il F. realizzò le statue della Vigilanza e della Pazienza, che furono collocate sui frontespizi e che andarono disperse dopo lo smantellamento dell'arco.
La statua dell'Apollo, già documentata nella collezione Del Nero e oggi dispersa, è spesso menzionata come opera del F., mentre risulta condotta da Giovanni Fancelli detto Nanni di Stocco (Bocchi-Cinelli, 1677).
Ignota è la data della sua morte.
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le vite... [1568], a cura di G. Milanesi, VII, Firenze 1881, pp. 15, 208; F. Bocchi-G. Cinelli, Le bellezze della città di Firenze, Firenze 1677, p. 291; F. Titi, Descriz. delle pitture, sculture e architetture... in Roma, Roma 1763, p. 478; C. I. Cavallucci, Notizie stor. intorno alle R. Accademie delle arti del disegno in Firenze, Firenze 1873, p. 18; H. Thode, Michelangelo und das Ende der Renaissance, I, Berlin 1902, p. 440; III, ibid. 1912, p. 292; L'apparato per le nozze di Francesco I de' Medici e Giovanna d'Austria nelle narrazioni del tempo e da lettere ined. di V. Borghini e G. Vasari, a cura di P. Ginori Conti, Firenze 1936, p. 48 (con bibl. preced.); H. Giess, Die Stadt Castro und die Pläne von Antonio da Sangallo dem Jüngeren, I, in Römisches Jahrbuch für Kunsigeschichte..., XVII (1978), p. 50; G. Leoncini, La certosa di Firenze nei suoi rapporti con l'architettura certosina, Salzburg 1979, pp. 194 s.; C. Chiarelli-G. Leoncini, La certosa del Galuzzo di Firenze, Milano 1982, pp. 28, 245, 254; A. Schiavo, Michelangelo nel complesso delle sue opere, I, Roma 1990, p. 86; C. Echinger Maurach, Studien zu Michelangelos Juliusgrabmal, I, Hildesheim-Zürich-New York 1991, p. 381 n. 398; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XXX, p.
33 (sub voce Scherano).