La perdita, transitoria o definitiva, da parte di forme viventi (microrganismi, cellule di tessuti, parassiti, insetti ecc.), della preesistente sensibilità a sostanze chimiche (antibiotici, chemioterapici, antimicotici, antiparassitari o altro) capaci di provocarne la morte o di inibirne l’accrescimento e la moltiplicazione. Nella maggior parte dei casi, il fenomeno è imputabile a meccanismi di mutazione e selezione, con la conseguente sopravvivenza di ceppi o linee resistenti al composto chimico in questione; più raramente ad altre cause, come il progressivo adattamento biologico nei confronti dell’azione lesiva esercitata dal farmaco, dall’antiparassitario o altro.