Faysal I
(propr. Faysal ibn Husayn ibn ‘Ali al-Hashimi) Sovrano hashimita dell’Iraq (Ta’if 1883-Berna 1933), terzogenito di Husain ibn ‛Ali al-Hashimi, emiro della Mecca e pretendente al califfato sunnita dopo il 1924. Educato a Istanbul, F. divenne, nel 1913, rappresentante della città di Jeddah al parlamento ottomano; nel 1914, in missione a Damasco, ricevette il cd. Protocollo di Damasco, con il quale i gruppi nazionalisti arabi clandestini al-Fatat e al-‛Ahd s’impegnavano a sostenere l’Inghilterra contro gli ottomani, in cambio della costituzione di uno Stato arabo indipendente, esteso all’area siro-irachena e alla Penisola Arabica. Tale protocollo divenne la base dei negoziati fra il governo britannico e Husayn ibn Ali, noti come Corrispondenza McMahon-Husayn, con i quali l’Inghilterra appoggiava la costituzione di un regno arabo presieduto da Husayn ibn Ali, comprendente la Penisola Arabica e gran parte del territorio designato dal protocollo, con alcune significative esclusioni volte a tutelare gli interessi della Francia. Nel 1916, F. incontrò il capitano T.E. Lawrence, funzionario dei servizi segreti britannici, il quale lo convinse a prendere il comando dell’insurrezione militare beduina (➔ ) che combatté con successo le forze ottomane nella Penisola Arabica e in Siria, lungo la linea ferroviaria che da Damasco conduceva alla Mecca. Dopo la conquista del porto di Aqaba (1917) e la battaglia di Megiddo (1918), F. entrò a Damasco, dove si erano attestate le forze arabe nazionaliste. Dal 1918 al 1920, egli vi resse un governo formato da nazionalisti arabi, da ex ufficiali ottomani e da uomini del gruppo di potere hashimita, che rappresentò alla Conferenza di pace di Parigi (1919). Nel corso della Conferenza, incontrò C. Weizmann, presidente dell’Organizzazione sionista mondiale e rappresentante dello yishuv di Palestina, con il quale firmò un accordo di reciproco riconoscimento e cooperazione che riconosceva parzialmente la Dichiarazione di Balfour ( ➔ Balfour, Arthur James, 1° conte di), e che non fu tuttavia mai attuato. Nel marzo 1920, i nazionalisti siriani riuniti a congresso proclamavano la nascita della monarchia araba indipendente di Siria, con F. come re. Il mese successivo, tuttavia, la Conferenza di San Remo assegnava alla Francia il mandato sulla Siria con l’avallo britannico, con ciò stesso autorizzando l’intervento militare francese contro Faysal. L’invasione che ne seguì condusse nel luglio alla sconfitta definitiva (battaglia di Maysalun, 23 luglio) e all’esilio in Inghilterra del sovrano hashimita. Nello stesso anno, una grave rivolta interreligiosa in Iraq minacciò direttamente la presenza dell’Inghilterra, che ne deteneva il mandato. Le autorità inglesi ritennero che la forma monarchica imposta al Paese avrebbe evitato il ripetersi di simili insurrezioni. Nel 1921, F. fu scelto, nel corso della Conferenza del Cairo, come sovrano dell’Iraq, mentre suo fratello ‛Abd Allah, più popolare di lui presso gli iracheni, fu invece posto a capo dell’emirato di Transgiordania, ritagliato nel territorio del mandato britannico sulla Palestina. Dopo un referendum fittizio, F. fu incoronato re dell’Iraq nell’ag. 1921. Benché nuovo all’ambiente iracheno, caratterizzato da un’estrema frammentazione religiosa ed etnica, F. riuscì a mediare efficacemente fra gli interessi divergenti delle diverse comunità e a creare i presupposti per la nascita di un’identità nazionale unitaria, evitando di essere identificato con la sola difesa degli interessi britannici, ai quali pure dovette concedere molto. Con l’istituzione della monarchia costituzionale, fu creato l’esercito nazionale iracheno, destinato a diventare l’ago della bilancia nella storia successiva, che F. rafforzò nella prospettiva di ridare vigore al progetto della creazione di un regno esteso all’area siro-irachena. Nel 1930 F. firmò un trattato di mutuo riconoscimento con l’emiro ‛Abd al-‛Aziz Ibn Sa‛ud, che superava la radicata ostilità fra il gruppo hashimita e quello saudita. Preparata da una serie di trattati preliminari nel decennio precedente, l’indipendenza del Paese fu dichiarata nel 1932, e condusse l’Iraq, primo fra gli Stati mediorientali nati dopo la guerra, ad aderire alla Lega delle nazioni. L’Inghilterra, che vi si era rassegnata a malincuore, mantenne tuttavia un ampio controllo sull’esercito iracheno, negoziando un accordo bilaterale di aiuto in caso di attacco che fornì, nel 1941, il pretesto per l’intervento inglese contro il governo filonazista di al-R. ‛A. Ghailani. Nel 1933, già malfermo di salute, F. si recò a Londra per perorare la causa degli arabi palestinesi, chiedendo all’Inghilterra d’intervenire per limitare l’immigrazione ebraica. Poco dopo, l’8 settembre, F. morì d’infarto mentre si trovava in Svizzera, a Berna; gli successe sul trono iracheno il figlio Ghazi I, il quale soccombette presto, nel suo breve regno, all’influenza delle oligarchie politiche e militari nazionali.