ALIZERI, Federico
Nato a Genova il 27 dic. 1817 da Giuseppe, si laureò in giurisprudenza e lettere, dedicandosi al giornalismo, all'insegnamento, a studi eruditi. Nel 1840 fondò a Genova l'Espero, settimanale di letteratura, scienze e arti (primo numero: 5 dic. 1840), edito da G. B. Ferrando. Nel 1845 il giornale fu soppresso (ultimo numero: 8 nov.), perché le tendenze dei redattori, solleciti di problemi della miseria del popolo, diffusori di notizie sugli asili infantili e l'opera di F. Aporti, avevano allarmato la polizia che accusò il giornale di "virulenza e acerbità "
Nel 1839 l'A. aveva pubblicato a Genova una rassegna su I migliori monumenti sepolcrali in Liguria; collaborava poi all'opera collettiva Descrizione di Genova e del Genovesato (3 voll., Genova 1846), curata dal Comune per l'VIII congresso degli scienziati, riunitosi nel capoluogo ligure; nello stesso anno pubblicava i 3 voll. della sua Guida artistica per la città di Genova, che, pur appesantita dalla verbosità farragginosa tipica dell'A., aveva il pregio della diligente informazione.
Il nuovo indirizzo politico aperto dalle riforme di Pio IX suscitò vivo entusiasmo nell'A., che alla fede cattolica univa convincimenti liberali. Fra altre poesie d'occasione, nel 1847 stampava a Genova i Fasti di Pio IX raccontati al popolo italiano..., ed esaltava anche Carlo Alberto, che, sull'esempio del pontefice, aveva iniziato una politica riformatrice (Voti popolari a Maria Lauretana..., in Scelte prose e poesie in esultanza e gratitudine per le riforme accordate da C. Alberto, Torino 1847, pp. 304-305). Nel 1848 collaborava a Il Pensiero Italiano, diretto da F. Bettini e M. Accame, con due articoli (nn. 71 e 72, del 22 e 24 aprile). Nell'insurrezione genovese del marzo-aprile 1849 l'A. svolse opera moderatrice; degli avvenimenti stese in seguito, per commissione del Comune, un Commentario delle cose accadute in Genova in marzo e in aprile 1849, in cui era palese la denigrazione della parte democratica. L'apposita commissione esaminatrice, per evitare il ridestarsi di polemiche, consigliò alcune modifiche: non accettate, lo scritto non fu pubblicato.
È stato poi edito a Genova nel 1950, col Diario di E. Celesia, nel volume Genova nel 1848-1849, a cura del Comune.
Dal 1850 al 1880 insegnò nel R. liceo "C. Colombo" di Genova; socio fondatore della Società di storia, geografia e archeologia, sorta nel 1846, fece anche parte del collegio dei professori della facoltà di lettere dell'università. Presidente per la sezione di Belle Arti della Società ligure di storia patria, di cui era socio dalla fondazione (1858), tenne frequenti letture sulle sue ricerche (si veda Giornale ligustico di archeologia, storia e letteratura, I [1874], pp. 75,181, 186, 305, 408, 437; III [1876], pp. 82,169, 275, 317); numerose anche le conferenze sulla Divina Commedia, al Circolo filologico, mentre andava preparando una edizione del poema con commento - non sempre armonico, e oggi assai invecchiato - che uscì a dispense dal 1877 (La Commedia di D. Alighieri con chiave e ragionamenti di F. A., 4 voll., Genova 1877-1880).
Il commento vero e proprio comprende tre volumi; lo precede una lunga introduzione, in cui l'A. rielabora, dalle precedenti vite, la biografia del poeta, esamina le concezioni dantesche, tratta l'aspetto letterario e filologico della Commedia. Nella valutazione estetica l'A. si riallaccia ai puristi, particolarmente ad A. Cesari, e ai saggi di G. Rossetti, V. Gioberti, N. Tommaseo, fino al Dante spiegato con Dante (Genova 1851 e Firenze 1857) di G. Giuliani.
Sui monumenti artistici genovesi l'A. ritornò, fra gli altri numerosi suoi scritti, con una Guida illustrativa del cittadino e del forestiero per la città di Genova e sue adiacenze (Genova 1875; per rilievi e lacune, si veda la recensione di T. Belgrano, in Giornale ligustico di archeologia, storia e letteratura, III [1876], pp. 186-216). Ma il lavoro principale dell'A. è la grossa ricerca documentaria sull'arte e gli artisti liguri, pubblicata a Genova coi titoli Notizie dei professori del disegno in Liguria dalla fondazione dell'Accademia (I 1864, II 1865, III 1866) e Notizie dei professori del disegno in Liguria dalle origini al secolo XVI (I 1870, II 1873, III 1874, IV 1876, V 1877, VI 1880).
La prima opera, scritta col proposito di continuare il Soprani e il Ratti, apprezzabile per la diligenza documentaria ma limitata dalla impostazione acritica e dalla consueta verbosità, è il repertorio più ricco d'informazioni sull'arte ligure della fine del secolo XVIII e della prima metà del XIX. La seconda, i primi tre volumi sono dedicati alla pittura, gli altri tre alla scultura; il progetto iniziale comprendeva anche tre volumi sull'architettura, poi non redatti, pur con gli stessi pregi e gli stessi limiti, raccoglie una fondamentale documentazione, non solo per gli artisti liguri fino a tutto il Cinquecento, ma anche per gli stranieri attivi nella regione (ad es., si vedano gli importanti documenti sul Foppa).
L'A. morì il 13 ott. 1882 a San Biagio di Polcevera.
Fonti e Bibl.: Necrologio, in Il Cittadino, Genova, 18 ott. 1882; D. Pelati, Necrologio intorno al prof. F. A., Genova 1882; S. Grosso, Lettere inedite di scrittori liguri del sec. XIX, Pisa 1897, pp. 33-35; S. Bellotti, F. Alizeri, in Dante e la Liguria, Milano 1925, pp. 220-230; E. Guglielmino, Genova dal 1814 al 1849. Gli sviluppt economici e l'opinione pubblica, in Atti della Soc. ligure di St. patria, serie Risorgimento, IV, 1940, pp. 148-149, n. 4; L. Balestreri, L. Grillo o il Giornale degli Studiosi, Genova 1951, pp. 21, 27.
Per un elenco degli scritti dell'A. si veda A. Manno, Bibliografia storica degli Stati della Monarchia di Savoia, VI, Genova, Torino 1898, pp. 156, 170, 387-389; e Bibliografia, in Dante e la Liguria, Milano 1925, pp. 290, 297-298.
Per L'Espero, si vedano i docc. (sul permesso di stampa e sulla soppressione) in Arch. di Stato di Genova, Prefettura Gabinetto, pacco 5 ,fasc. 114; e la voce in Dizion. del Risorgimento Nazion., I, pp. 367-370.