Campanella, Federico
Patriota e uomo politico (Genova 1804 - Firenze 1884). Laureato in giurisprudenza nel 1829, divenne amico di Mazzini e formò a Genova, con i fratelli Ruffini, il primo comitato della Giovine Italia. Nel 1833, costretto a fuggire, si rifugiò prima a Marsiglia e poi a Ginevra. Partecipò alla spedizione in Savoia (1834) e, tornato in Svizzera, alla costituzione della Giovine Europa. Impegnato nella riorganizzazione del movimento mazziniano, rientrò a Genova nel gennaio del 1844 e fu tra i volontari accorsi a Milano nelle Cinque giornate del 1848. Nel marzo 1849 partecipò all’insurrezione di Genova e, fuggito dalla città dopo la repressione di La Marmora, prese parte alla difesa di Roma. Repubblicano convinto e anticlericale, fu in prima fila nella polemica contro il partito monarchico. Collaborò attivamente alla redazione di «Pensiero e Azione» assumendo però una posizione sempre più autonoma da Mazzini del quale criticava le teorie filosofico-religiose. Rientrato in Italia, partecipò alla preparazione della spedizione dei Mille, fu eletto deputato nel giugno del 1862 e si impegnò attivamente nell’organizzazione delle società operaie. Diventato intanto una figura di spicco nella massoneria, dopo la morte di Mazzini assunse la guida del movimento democratico insieme a Quadrio e Saffi con i quali ebbe però aspri contrasti per la sua rivendicazione della piena libertà di coscienza individuale in ambito religioso.