FABIANI, Federico
Nacque ad Alessandria il 28 nov. 1835 da Pietro, commerciante, e da Rosa Olivieri, ma visse ed operò come scultore prevalentemente a Genova. In questa città frequentò l'Accademia ligustica di belle arti dal 1851, allievo di G. Isola per la figura e di S. Varni per la scultura.
Esordì con due opere plastiche, un Ritratto (in gesso) e Amoreinnocente (in marmo) all'Esposizione della genovese Società promotrice di belle arti nel 1855. Chiamato in quello stesso anno alle armi, partecipò comunque alle successive mostre organizzate dalla stessa Società negli anni 1857 (quattro busti), 1858 (L'estasi, Ritratto, Gruppo in gesso), 1859 (Un episodio della battaglia di Palestro e due Ritratti), 1863 (Un episodio della battaglia di Palestro, altorilievo, che ebbe particolare successo) e 1865 (Ritratto).
Nel 1865 partecipò, vincendolo, ad un concorso indetto con pubblica sottoscrizione per il monumento funerario al maestro C. A. Gambini, autore di musica lirica e concertistica.
Iniziò il lavoro, ma dovette interromperlo l'anno successivo perché richiamato alle armi. Il monumento, poi inaugurato nel cimitero genovese di Staglieno alla fine del 1867, fu la sua prima considerevole affermazione oltre l'ambito locale: gliene furono commissionate, infatti, riproduzioni sia per una famiglia di Lima, sia per la famiglia Isotta a Poggioreale (Napoli; cfr. Sborgi, 1988, p. 399). L'iconografia di questa scultura, che rappresenta sotto sembianze femminili la Musica, dolente per la morte del maestro Gambini, deriva dal monumento a Gaetano Donizetti di V. Vela (1855, Bergamo, S. Maria Maggiore).
Nel 1872 il F. completò a Staglieno la tomba Carlo Castello, in cui per la prima volta rappresentò uno dei suoi temi prediletti: L'angelo custode che guida l'anima del defunto in cielo. Tale soggetto, pretesto per creare composizioni audaci e nuove, di sicuro effetto scenografico e teatrale, fu da lui ripreso, infatti, nel monumento Rocco Piaggio (1877) e in quello per la famiglia Parpaglioni (1884), entrambi nel cimitero di Staglieno.
In tutte e tre le tombe il virtuosismo dello scultore si esercita nell'elaborazione di giovani e belle figure femminili, librate a mezz'aria (le anime) che indossano lunghe vesti dai fluenti panneggi e sono accompagnate da angeli in volo.
Il F. è tra gli scultori genovesi dell'Ottocento che più ebbero risonanza e committenze all'estero; i suoi monumenti ebbero tanto successo che vennero spesso riprodotti anche senza l'autorizzazione dello scultore (Sborgi, 1988, pp. 398 s.). Il monumento Rocco Piaggio, ad esempio, fu replicato dallo stesso F. in forme e proporzioni identiche per i cimiteri di Allerton (Lancashire, monumento alla moglie di John Bibby), di Caracas (tomba Maria Eraso, 1887), mentre a insaputa del F. fu replicato a Marsiglia (tomba Poirier).
Ancora a Staglieno, nel 1877 il F. eseguì sia il Vincenzo Polleri (replica a Caracas; cfr. Sborgi, 1988, p. 399), una dolente figura femminile genuflessa sul sarcofago, sia il Gandolfò, un'urna sormontata dall'Allegoria dell'Industria e da un putto, simbolo della Pietà e della Fede. Meno riuscito appare il Genio dell'Industria e del Commercio che orna la tomba Gerard, commissionata nel 1880 per lo stesso cimitero monumentale. Uguale collocazione hanno ancora il monumento Puccio (1881), costituito da una croce e due angeli in preghiera, e il monumento Baccio Castello (1883), a forma piramidale, dominato dalla statua della Speranza.
Repliche del monumento Castello furono inviate in Norvegia a Castel Jarlesberg (tomba generale Fedel Vedel) ed a Caracas (tomba generale Chevedo); qui il F. ricevette ordinazioni per altri monumenti funerari: i monumenti Plaza, Sant'Anna e Giuseppe Buet (replica, questo, di una statua di Angelo realizzata per il cimitero di S. Gaetano a Sampierdarena e già ripetuta a Varazze).
Va inoltre ricordata la statua del Tempo per la tomba Semino del cimitero della Recoleta di Buenos Aires.
Tutte le sculture sopra citate sono le realizzazioni più apprezzate ed impegnative del F., alle quali si aggiungono numerosissimi cippi ed altri monumenti di minore rilievo nel cimitero di Staglieno (cippi Calderoni, Biancheri 1866, Profumo Penco 1866, Pellegrini 1867, Gerard 1869, Ghiglini Canepa 1870, Risso 1871, Pellas 1873, Penco Fabiani 1873, Ghilini 1875, Solari 1875, Boccardo 1876, Bucchetti 1878, De Ferrari 1881, Fabiani Bancalari 1898, monumenti Recagno 1896 e Solari 1901).
Il F. fu assente per quasi vent'anni dalle esposizioni della Promotrice genovese: dopo avervi partecipato nel 1872 (Bustoin marmo, gruppo L'angelo che guida l'anima al cielo per il monumento Castello, cit.) e nel 1873 (Ritratto, commissionato dai civici ospedali), al termine di un probabile lungo soggiorno all'estero fu nuovamente presente alla mostra del 1892 con un nutrito gruppo di opere.
Fra le sculture "da salotto" del F. vanno annoverate La sorpresa (busto presentato all'Esposizione nazionale di belle arti di Milano del 1881), la statuetta di Matelda, del Purgatorio dantesco e La prima fumata, che gli valse un premio di scultura a una mostra a Hamilton (Ohio, USA; cfr. Resasco. 1892, p. 170). Nel campo della ritrattistica, ai busti eseguiti negli anni giovanili si aggiungono quelli scolpiti in età matura come il ritratto del Presidente della repubblica argentina J. A. Roca (cfr. Sborgi, 1988, p. 398).
Sono inoltre opere del F. la lapide con ritratto in marmo al patriota irlandese Daniel O'Connel (via Ponte Reale) e il rilievo con S. Giovanni, in uno dei tondi della cornice interna del frontone, nella facciata della basilica dell'Immacolata.
Il F. morì a Genova il 20 genn. 1914.
Fonti e Bibl.: oltre ai cataloghi delle mostre citate nel testo si veda Genova, Arch. d. Accademia ligustica di belle arti, 202/15.15, Iscrizioni 1847-1860; Ibid., 203/16.16, Aspiranti alle scuole dell'Accademia ligustica di belle arti 1848-1870; Ibid., 207/20.20, Indice del registro generale degli allievi; iscrizioni degli alunni ammessi e relativo indice generale degli allievi 1858-1882; F. Alizeri, Notizie dei professori del disegno in Liguria dalla fondazione dell'Accademia, Genova 1866, 111, pp. 406 s.; Id., Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Genova 1875, pp. 628, 634; Catalogo ufficiale illustrato della Esposizione nazionale di belle arti in Milano, Milano 1881, p. 45 n. 22; Partecipazio [G. Minuto], Staglieno. Guida del visitatore, Genova 1883, pp. 38, 64 s., 68, 73 s., 77 s., 80, 86, 88, 132, 137, 155; F. Resasco, La necropoli di Staglieno, Genova 1892, pp. 32, 35-39, 41 s., 48, 147-171, tavv. XXVI-XXX; L.A. Cervetto, Genova e l'Immacolata nell'arte e nella storia, Genova 1904, p. 81; Gli italiani nella Repubblica Argentina, parte prima, Esposizione generale, Buenos Aires 1906, p. 45; Genova, Bibl. Pal. Rosso, P. Novella, Genova - Guida storico artistica, ms. [1929], pp. 411, 416; A. Moreno, Sculture italiane in Buenos Aires, in Le Vie d'Italia e dell'America Latina, 1932, 5, p. 460; G. Grasso-G. Pellicci, Staglieno, Genova 1974, pp. 126 fig. 82, 139 fig. 93; N. Penny, Symbol and style in English nineteenth century sepulchral sculpture, in Atti del XXIV Congresso int. di storia dell'arte (Bologna 1979), VI, Bologna 1984, pp. 193, 197 n. 26; Cimitero di Staglieno, Genova 1986, pp. 19, 23; F. Sborgi, in La scultura a Genova e in Liguria, Genova 1988, II, ad Indicem; A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento, Torino 1990, p. 72; Dizionario degli artisti liguri, a cura di G. Beringheli, Genova 1991, pp. 119 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon..., XI, p. 160.