Pseudonimo dello scrittore russo Fëdor Kuz´mič Teternikov (Pietroburgo 1863 - ivi 1927). Tanto nelle sue poesie (Stichotvorenija "Poesie", 1896, 1904, 1916; Plamennyj krug "Il cerchio di fuoco", 1908; Žemčužnye zvëzdy "Astri perlacei", 1913), quanto nei racconti (Tjažëlye sny "Sogni grevi", 1896; Tvorimaja legenda "La leggenda che si crea", 1908-12; Zaklinatel´nica zmej "L'incantatrice dei serpenti", 1921), una rappresentazione distaccata, realistica, s'incontra con elementi carichi di simbolismo visionario, e un torbido pessimismo si concreta nella negazione della vita. Espressione più compiuta di queste varie tendenze è il romanzo Melkij bes ("Il demone meschino", 1905-07; trad. it. Il piccolo diavolo, 1921), nel quale sono descritte le ossessioni e le manie di persecuzione di un professore di provincia che attende invano la promozione a ispettore. Scrisse anche per il teatro: Pobeda smerti ("Il trionfo della morte", 1907); Dar mudrych pčël ("Il dono delle sagge api", 1912); Založniki žizni ("Gli ostaggi della vita", 1912).