Critico e storico della letteratura francese (Tolone 1849 - Parigi 1906). Difese, a volte con rigore eccessivo, le posizioni del classicismo nelle Études critiques sur l'histoire de la littérature française (9 voll., 1880-1925) e nella Histoire de la littérature française classique (1904-1907) sostenne la teoria dell'evoluzione dei generi letterarî. Avversario accanito della critica impressionistica e simbolistica, fu critico fine e dottissimo; nello studio della letteratura francese mostrò, soprattutto per il Seicento, doti notevoli di storico della cultura. Da ricordare i suoi saggi su Balzac e Bossuet, Les époques du théâtre français (1892); Discours de combat (3 voll., 1900-07, su politica e religione). Negli ultimi anni si accostò al cattolicesimo: ebbe risonanza il discorso La banqueroute de la science. Dal 1903 fu accademico di Francia e direttore della Revue des deux mondes.