FIAT
<fìat>. – Grazie a una profonda ristrutturazione realizzata nel corso degli anni Novanta del 20° sec., e ad accordi commerciali siglati con multinazionali, la FIAT ha consolidato la sua posizione sul mercato nazionale e internazionale. Dopo la morte, nel 2003, di Gianni Agnelli, principale azionista e amministratore al vertice della FIAT e del fratello Umberto (2004), ha assunto la vicepresidenza (2004) e poi la presidenza (2010) John Elkann, erede designato dalla famiglia Agnelli, mentre la carica di amministratore delegato è stata affidata a Sergio Marchionne. La nuova dirigenza nel 2005 ha posto fine alla partnership con General motors, riacquistando il 10% di FIAT auto in possesso della società statunitense, e sciogliendo la joint venture, dedicata alla produzione di motori e cambi e alla fornitura di componenti. Ancora nel pieno della grave crisi internazionale, iniziata nel 2008, FIAT ha siglato nel 2009 un accordo con Chrysler group, la terza casa automobilistica statunitense che da poco era uscita da un fallimento pilotato. FIAT ha acquisito il 20% di Chrysler group e, nei mesi successivi, ha aumentato progressivamente la sua partecipazione fino a portarla, nel 2011, al 53,5%. Nel frattempo il gruppo FIAT è stato oggetto di una sostanziale riorganizzazione societaria. Con efficacia, dal 2011, le attività connesse ai veicoli industriali (IVECO), alle macchine agricole e per le costruzioni (CNH) e ai relativi motori e trasmissioni (FTP industrial), sono state raggruppate in una nuova società (FIAT industrial), controllata direttamente da EXOR e quotata alla Borsa valori di Milano. In capo a FIAT rimangono tutte le attività del settore automobilistico e della relativa componentistica, ossia: Fiat group automobiles (Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Chrysler), Ferrari, Maserati e, nel comparto della componentistica, Fiat powertrain, Magneti marelli, Teksid e Comau.