FIDENZA (A. T., 24-25-26)
La Fidentia Iulia dei Romani, (fino al 9 giugno 1927 Borgo San Donnino) è una piccola città posta sulla Via Emilia, in provincia di Parma, a 22,3 km. da questa e a 36,7 da Piacenza, sulla destra del torrente Stirone (Taro), a 75 m. s. m. Il centro di Fidenza è costituito dalla piazza principale, spaziosa, sulla quale guarda il palazzo comunale, contro il quale è la rocca, trasformata in casa abitabile, in scuole e in biblioteca. Centro di attività agricola e industriale, è anche sede d'istituti di beneficenza (un ospedale e due ricoveri di mendicità), ha scuole, collegi, un teatro decorato da G. Magnani, una biblioteca e diverse banche. Parecchi sono gli stabilimenti industriali: si lavora il catrame, si fabbricano concimi chimici, vi sono calzaturifici e imprese elettriche. Gli abitanti erano, nel 1921, 6561.
Il comune, parte in pianura, parte in collina, abbraccia 95,05 kmq. e conta (1931), 17.154 abitanti.
Monumenti. - La cattedrale, importantissimo monumento nell'architettura e nella scultura medievale, iniziata in modi romanici (sec. XII), fu compiuta goticamente nel sec. XIII (esterno dell'abside, vòlte) ma ne rimase incompiuta la fronte, adorna in diverso tempo di nobili sculture. Tra queste alcune sono anteriori a B. Antelami (parte dei portali di sinistra e di destra), altre appartengono se non allo stesso Antelami a suoi discepoli, tra cui più si avvicina al maestro lo scultore delle solenni statue di Davide e di Ezechiele. Storie di S. Donnino, figurazioni varie, tra cui la statua dell'apostolo Simone con cartello indicatore della via di Roma, l'Assunzione di Alessandro, ecc., formano un curioso complesso iconografico. Anche l'interno ha sculture del sec. XIII. La cripta, sotto l'alto presbiterio, anch'essa della fine del sec. XII, costruita sul luogo dove sorgeva la primitiva basilica cristiana, custodisce l'urna marmorea di S. Donnino, a bassorilievi con fatti della vita del santo, attribuiti a Pietro da Rho. Nel Tesoro del duomo sono notevoli: una colomba eucaristica, un calice d'argento dorato, ansato, con due draghi, preziosi e rari esemplari d'oreficeria romanica, un cofanetto d'avorio del sec. XIV, una "Pace", ecc. Fra gli altri monumenti vanno ricordati anche la chiesetta gotica a una navata dei Ss. Faustino e Giovita e il palazzo comunale, costruzione lombarda della fine del sec. XIII.
Storia. - L'antica Fidentia, sulla via Emilia, di fondazione romana, sorse con l'espansione di Roma nella Cispadana, quale conciliabolo delle vallate dello Stirone e dell'Ongina, annesso al territorio parmense. Municipio non anteriore alla vittoria dei Sillani sui democratici di Carbone, fu iscritto nella Pollia, la tribù di Parma. F. decadde durante il sec. III d. C., tornando a essere un vicus di Parma, col diminutivo di Fidentiola.
Il nome di Fidenza era già dimenticato quando la località prese il nome di S. Donnino dal martire cristiano ivi decapitato e sepolto ai tempi di Massimiano. La continuità di Fidenza con questo medievale S. Donnino è stata contestata da I. Affò, ma non può dirsi infirmata affatto dalle indicazioni topografiche contenute nella vita del Santo dell'Anonimo. Comunque sia, sul luogo della sepoltura fu più tardi costruita una chiesetta, attorno a cui sorse un gruppo di case, che nel sec. IX troviamo indicato con l'appellativo di Borgo.
Borgo S. Donnino fu creata contea forse da Carlomagno: si hanno notizie d'un conte nel 1011. Ma secondo alcuni, sul principio del sec. XI, Borgo fu sotto il dominio degli arcivescovi di Milano, secondo altri della chiesa locale. Divenuto feudo della famiglia Pallavicino, nel 1145 il marchese Oberto donò questa terra al comune di Piacenza, determinando continue guerre con Parma. Fatta, nel 1189, la pace fra le due città, Borgo, in attesa che fosse risoluta la questione del dominio, era data, a titolo di deposito, a Enrico VI. Ceduta per denaro ai Piacentini, i Parmigiani la riprendevano nel 1199. Poco prima, il 30 luglio 1195, a Borgo era rinnovata la lega dei comuni italiani contro Enrico VI. Federico II nel 1249 investiva Oberto II Pallavicino della signoria del luogo. Ricaduta in dominio dei Parmigiani, nel 1268 venivano rase al suolo le sue mura e torri, per ordine del partito guelfo trionfante. Nel 1281 si regge a comune libero (anche prima aveva alternati brevi periodi di libertà a lunghi periodi di soggezione) e pubblica i suoi statuti. Ma è tormentata ancora dai Parmigiani, che non si rassegnavano a vederla libera; finché passa nel 1335 ai Visconti di Milano, sotto i quali rimase fino alla morte di Gian Galeazzo Visconti (1402), quando passa in signoria di Ottobono Terzi. Alla sua morte (1409) Orlando Pallavicino, detto il Magnifico, se ne impossessò, ma la cedette nel 1425 a Filippo Maria Visconti. Alla morte del quale (1447) Borgo si rivendicò a libertà; ma nel febbraio 1449 dovette arrendersi a Francesco Sforza, e sotto gli Sforza rimase fino alla fine del sec. XV, finché Luigi XII, impadronitosi del ducato di Milano nel 1499, investiva in comune, con diploma del 21 ottobre, i fratelli Pallavicino da Busseto della terra e del feudo di Borgo. Passata nel 1545 a far parte dello stato dei Farnesi, Borgo seguiva le sorti del ducato. Ebbe da Ranuccio Farnese (1592-1622) il titolo di città, che le confermò anche Clemente VIII, nell'atto di erigerla a vescovado (1601). Scomparso il ducato, con l'unificazione d'Italia, Borgo S. Donnino seguì le sorti della provincia di cui fa parte.
Bibl.: I. Affò, Storia di Parma, I, Parma 1792, passim; L. Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma 1832-34, p. 31; Memorie storiche sulla fondazione della città di Giulia Fidenza, Borgo S. Donnino 1840; A. Ghiozzi, Controversie archeologiche patrie, Borgo S. Donnino 1843; G. B. Toschi, Le sculture di B. Antelami a Borgo S. Donnino, in Archivio storico dell'arte, I (1888), pp. 14-25; F. Hermanin, Un'arca del '400 nel duomo di Borgo S. Donnino, in Archivio storico dell'arte, III (1897), pp. 104-112; A. Venturi, Storia dell'arte, III, Milano 1904, p. 323 segg.; VI, Milano 1908, p. 912; A. Pettorelli, Di un'antica pila nella cattedrale di Borgo S. Donnino, in Rassegna d'arte, 1905, pp. 180-81; G. Laurini, S. Donnino e la sua città, Borgo S. Donnino 1924, 2ª ed., Fidenza 1927; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Torino 1927, pp. 781 segg., 892, n. 24; A. Solari, Sulla origine di alcuni centri della Emilia occidentale, Forum Lepidi, Fidentia, Florentia, in Historia, II (1928); R. Andreotti, Due centri romani dell'Emilia occidentale: Regium Lepidi e Fidentia, in Historia, III (1929).