CORDOVA, Filippo
Uomo politico, nato ad Aidone il 1° maggio 1811, morto a Firenze il 16 settembre 1868. Laureatosi in giurisprudenza, viaggiò parte dell'Europa, e a Clermont-Ferrand prese parte al congresso scientifico del 1838. Nel 1848 fu deputato al parlamento siciliano, in cui fu eloquente oratore. Ministro delle Finanze il 13 agosto 1848, succeduto a M. Amari, si dimise il 13 gennaio 1849, non approvando la politica finanziaria del ministero; e il 21 aprile andò in esilio, ancor prima che tornassero i Borboni in Sicilia. Fissò la sua dimora a Torino, dove entrò presto in relazione col conte di Cavour, che lo invitò a collaborare al Risorgimento, quindi lo incaricò di dirigere quel periodico, quando salì al potere. Scrisse in quegli anni una biografia di Ruggero Settimo e un lavoro sui Siciliani in Piemome nel sec. XVII. Nel 1860 fu consigliere per le finanze durante la luogotenenza del Montezemolo in Sicilia, ma le passioni politiche che agitavano l'isola lo costrinsero a dimettersi. Eletto deputato del collegio di Caltagirone alla VIII legislatura, fu poi ministro dell'Agricoltura nel gabinetto Ricasoli (12 giugno 1861-3 marzo 1862), quindi ministro di Grazia e giustizia in quello del Rattazzi (3 marzo-7 aprile 1862). Nominato consigliere di stato (agosto 1862), tornò al potere dal 20 giugno 1866 al 10 aprile 1867 col nuovo ministero Ricasoli, come ministro dell'Agricoltura, industria e commercio.
Bibl.: L. Carpi, Il Risorgimento italiano, Milano 1888, IV, pp. 709-720; V. Cordova, Ricordi della vita di F. C., Roma 1889; S. Squillaci, F. C. e la rivoluzione del 1848-49 in Sicilia, Catania 1892; A. Ranfaldi, F. C., Catania 1908; F. Guardione, F. C., Catania 1913.