Giurista e uomo di stato (Castel Baronia, Ariano, 1817 - Roma 1888). Membro del parlamento di Napoli (1848), dopo la repressione borbonica si rifugiò a Torino, dove ebbe la prima cattedra di diritto internazionale. Deputato (dal 1860) della sinistra, più volte ministro, fu artefice dell'adesione italiana alla Triplice alleanza (1882).
Iniziò l'insegnamento universitario a Napoli, esercitando anche l'avvocatura. Membro del parlamento di Napoli (1848), avendo partecipato ai moti rivoluzionarî, dovette rifugiarsi a Torino. In quella università fu istituita (1850) per lui la prima cattedra di diritto internazionale. Deputato al parlamento nazionale (dal 1860) nella sinistra democratica, fu per qualche settimana (1862) ministro della Pubblica Istruzione nel ministero Rattazzi. Trasferitosi (1872) nell'univ. di Roma, fu nominato (1873) presidente dell'Istituto di diritto internazionale con sede a Ginevra e nel 1875 socio nazionale dei Lincei. Nel 1876, nel ministero Depretis, ebbe il dicastero della Giustizia, e nel 1881, nel nuovo ministero Depretis, quello degli Esteri. Fu artefice dell'adesione italiana al trattato di alleanza con la Germania e l'Austria-Ungheria (la Triplice del 1882). Nel 1885 si dimise per non aver potuto ottenere dalla Camera la maggioranza in favore della politica coloniale da lui inaugurata con l'occupazione di Assab. Fu maestro del re Umberto.
Sua moglie, Laura Beatrice Oliva (Napoli 1821 - Fiesole 1869), scrisse poesie patriottiche, e sua figlia, Maria Grazia Pierantoni (Napoli 1844 - Roma 1915), scrisse poesie, romanzi e novelle.
La sua prolusione all'università di Torino, La nazionalità come fonte del diritto delle genti (1851), ebbe immensa risonanza, provocando le proteste dell'Austria e dei Borbone e fornì la base dottrinaria giuridico-politica al Risorgimento. Svolse in monografie, lezioni, commenti legislativi, pareri, una multiforme e fervida attività scientifica; fu il primo direttore dell'Enciclopedia giuridica italiana. Tra le opere: Dei progressi del diritto nella società, nella legislazione e nella scienza, 1853; Sommi lineamenti di una storia ideale delle penalità e problemi odierni nella scienza e nella codificazione, 1874; La vocazione del nostro secolo per la riforma e la codificazione del diritto delle genti e per l'ordinamento della giustizia internazionale, 1874-75. La sua attività politica è illustrata dai suoi Discorsi parlamentari (1893-97).