Marinetti, Filippo Tommaso
Scrittore, poeta, autore drammatico, organizzatore culturale, nato ad Alessandria d'Egitto il 22 dicembre 1876 e morto a Bellagio il 2 dicembre 1944. Fra i massimi esponenti del movimento futurista, si affermò come l'ideatore e il propugnatore di una nuova visione dell'arte e della cultura, in cui la presenza delle nuove tecnologie e delle nuove macchine ‒ in grado di determinare una maggiore velocità di movimento, una simultaneità spazio-temporale, un diverso rapporto dell'uomo con la realtà circostante ‒ impresse un radicale cambiamento ai termini delle questioni etiche ed estetiche.
Studiò presso le scuole francesi di Alessandria, poi a Parigi, e si laureò in giurisprudenza all'università di Genova. La sua formazione culturale rimase bilingue e i suoi primi lavori letterari furono scritti in francese. Anche il Manifeste initial du futurisme, che lo rese famoso in tutto il mondo, fu pubblicato nel 1909 sul quotidiano francese "Le Figaro". Ma già prima, con il dramma Le roi Bombance (1905), che mette in scena una battaglia irreale e fantastica tra grassi e affamati, è possibile rintracciare quegli elementi che saranno propri del Futurismo, dal superamento della tradizione artistica e letteraria, e soprattutto teatrale, all'esaltazione delle innovazioni del nuovo secolo. Fu tuttavia nel manifesto citato e in quelli che seguirono, firmati insieme ad altri artisti e intellettuali, che M. mise a punto la concezione futurista dell'arte, affermando tra l'altro la necessità di provocare il pubblico borghese, di sovvertire le leggi del discorso logico e consequenziale, di fare dei vari linguaggi artistici il punto di incontro e di scontro delle nuove tendenze sociali. In questo quadro complessivo anche il cinema ebbe un suo posto ‒ messo in luce dal manifesto La cinematografia futurista del 1916, firmato da M., Bruno Corra, Emilio Settimelli, Arnaldo Ginna, Giacomo Balla e Remo Chiti ‒, anche se le realizzazioni furono scarse e poco significative, e in esse M. ebbe un ruolo marginale. Si può tuttavia rintracciare l'influenza del cinematografo, come mezzo che modifica i rapporti fra spazio e tempo e consente una sorta di simultaneità di azioni e reazioni, sia in certi drammi marinettiani compresi nel concetto da lui espresso di 'teatro sintetico', sia in alcuni suoi scritti programmatici, come il Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912), il manifesto Il teatro di varietà (1913), e La nuova religione-morale della velocità (1916). Nel 1916 partecipò al film Vita futurista di A. Ginna, in gran parte improvvisato e suddiviso in vari episodi. Come ha scritto Giovanni Lista: "Nel film, Marinetti non metteva mai in scena realmente se stesso, ricco borghese di formazione cosmopolita che tentava una carriera letteraria come animatore dell'avanguardia italiana. Compiva invece una performance, cioè una prestazione teatrale che dava forma ai paradigmi etnografici del futurismo come vita, come gruppo sociale e come modello comportamentale" (2001, pp. 53-54). Nel 1917 scrisse il soggetto del film Velocità, che non fu mai realizzato, in cui faceva largo uso di allegorie, metamorfosi, analogie e montaggio di elementi eterogenei. In seguito, fra il 1924 e il 1931, fu coinvolto in una serie di progetti per la costituzione di nuove case di produzione cinematografica, ma senza risultati concreti. In quei medesimi anni si era accostato al fascismo (già nel 1919 era entrato nella lista elettorale di Mussolini) e nel 1929 divenne accademico d'Italia. La sua produzione letteraria e teorica si fece progressivamente sempre meno incisiva e più conservatrice e reazionaria. Sul cinema scrisse ancora, nel 1926, un paio di articoli per rivendicare l'originalità del Futurismo e la sua primogenitura nell'ambito del cinema d'avanguardia. Infine, nel 1938, firmò insieme a Ginna un altro manifesto sulla Cinematografia futurista, alquanto ripetitivo e privo di sostanziali novità.
Teoria e invenzione futurista. F.T. Marinetti, a cura di L. De Maria, Milano 1968.
S. Briosi, F.T. Marinetti, Firenze 1969.
Per conoscere Marinetti e il Futurismo, a cura di L. De Maria, Milano 1973.
F.T. Marinetti futurista. Inediti, pagine disperse, documenti e antologia critica, a cura di S. Lambiase, G.B. Nazzaro, Napoli 1977.
Marinetti et le futurisme, éd. G. Lista, Lausanne 1977.
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