filo
filo [Der. del lat. filum] [LSF] Corpo la cui lunghezza è molto maggiore della maggiore delle dimensioni trasversali; è generalm. di forma pressoché cilindrica; in partic., f. conduttore (o f. elettrico: v. oltre), f. di sospensione, ecc. ◆ [GFS] F. a piombo: f. sottile e flessibile portante a un'estremità un cilindretto metallico (una volta, di piombo) appuntito; retto o fissato che sia all'estremità libera e abbandonato a sé stesso, si dispone secondo la verticale del luogo e a tal fine è largamente usato per verificare la verticalità, per determinare la proiezione verticale di punti, ecc. ◆ [FTC] [EMG] F. elettrico: f. cilindrici metallici (spec. di rame) di diametro normalizzato in base alla massima densità di corrente tollerabile, che costituiscono i conduttori tipici nell'elettrologia e nell'elettrotecnica; possono essere nudi o, più spesso, ricoperti da una guaina isolante, attualmente per lo più di materiale plastico, talora ricoperta a sua volta da una calza metallica come schermo elettrostatico (f. schermato). ◆ [MTR] [TRM] Metodo del f. caldo: serve per misurare la conduttività termica di gas: v. conduzione termica: I 698 e. ◆ [MCC] Statica dei f.: parte della statica che s'occupa dei f., intendendo come tale ogni solido tubolare di piccolissima sezione, perfettamente flessibile e inestensibile, capace di resistere soltanto a trazione, e atto quindi a rappresentare in prima approssimazione una fune. Stante la piccolezza delle sezioni trasversali e le caratteristiche di resistenza, un f. può essere confuso con la curva luogo dei baricentri delle sezioni trasversali (direttrice del f.) e da essa rappresentato: si suol parlare perciò, con riferimento a f., di linee materiali anziché di solidi tubolari. Su un f., di estremi A, B, siano fissati un verso positivo di percorrenza, per es. da A verso B e, concordemente, un sistema di ascisse curvilinee s; sia T il versore della tangente. Se il f. è soggetto a una forza attiva ripartita di intensità f e a una forza vincolare ripartita di intensità φ, e s'indica con τ la grandezza della tensione (diretta secondo la tangente), nel generico punto del f. in condizioni di equilibrio dev'essere soddisfatta l'equazione f+φ+d(τT)/ds=0, ricordata come equazione vettoriale indefinita o equazione fondamentale della statica dei fili. Ai due estremi, per l'equilibrio, devono essere applicate due forze FA, FB soddisfacenti alle condizioni FA+τATA=0, FB-τBTB=0, essendo τATA e τBTB le determinazioni vettoriali che competono alla tensione in A e in B; in un punto intermedio in cui sia concentrata una forza F si ha un punto angoloso con un salto Δ(τT) di tensione: per l'equilibrio dev'essere Δ(τT)+F=0. Un f. non soggetto a forze ripartite, ma soltanto tirato agli estremi, si dispone, come si sa, rettilineo, e la tensione si trasmette inalterata da un estremo all'altro. Se il f. è soggetto soltanto a una forza attiva, di orientamento invariabile da punto a punto e uniformemente ripartita lungo la direttrice del f., la curva secondo la quale esso si dispone è una catenaria: è il caso di un f. omogeneo soggetto unicamente al suo peso (cavi telefonici, elettrici, ecc.); in questo caso la tensione varia da punto a punto e raggiunge il suo massimo nei punti più alti, il suo minimo nel punto più basso. Sempre in assenza di forze concentrate e di reazioni vincolari ripartite lungo il f., se la forza attiva ha orientamento invariabile da punto a punto ed è uniformemente ripartita su una direzione normale alla direzione della forza, il f. si dispone secondo una parabola (come approssimativamente si verifica per le funi dei ponti sospesi).