Nome di due sofisti del 2º e del 3º sec. d. C., entrambi di un'illustre famiglia di Lemno, spesso confusi. 1. Flavio Filostrato (n. verso il 170 - m. fra il 244 e il 249 d. C.) detto l'Ateniese perché insegnò ad Atene. Fu poi a Roma al seguito dell'imperatrice Giulia Domna, da cui fu spinto a scrivere una Vita di Apollonio di Tiana, espressione del neopitagorismo mistico, prolisso romanzo apologetico, in 8 libri, sulla vita del famoso taumaturgo; la Vita, contrapposta da Ierocle ai Vangeli, fu confutata da Eusebio e ciò diede luogo a una polemica che si protrasse per un lungo periodo. F. scrisse poi le Vite dei sofisti, in 2 libri, biografie superficiali ma utili per conoscere la storia della seconda sofistica. Pare da attribuirsi a questo F. anche un trattato sulla ginnastica; delle 73 lettere a lui attribuite le prime 64, erotiche ma in forma scolastica, sono dubbie; delle altre 9, più sicure, l'ultima è una difesa dei sofisti. 2. F. di Lemno, figlio di Nerviano (a sua volta nipote del n. 1), nato verso il 191, fu a Roma, insegnò in Atene, morì a Lemno. Scrisse L'eroico (che peraltro alcuni attribuiscono al precedente), dialogo tra un viaggiatore e un vignaiolo che rievoca le apparizioni di eroi omerici, e un'opera intitolata Εἰκόνες, ("Quadri") in 2 libri, descrizione di 64 quadri di soggetto mitico di una villa di Napoli, interessante per la storia dell'arte e per la mitologia.