sofistica Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica, e soprattutto in Atene, tra il 5° e il 4° sec. a.C.
Il nome di σοϕιστής ha, nella grecità più antica, un significato simile a quello di σοϕός «sapiente, esperto». Tra la metà del 5° e la fine del 4° sec. a.C. il significato si precisa, designando coloro che sono capaci di rendere gli altri σοϕοί, nei vari campi di conoscenze teorico-pratiche, utili perché il cittadino possa avere successo politico. In questo insegnamento, i primi sofisti (Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia) si pongono, dal punto di vista delle esigenze pratiche e soggettive dell’uomo, contro l’oggettivismo tipico della scienza delle età anteriori: di qui una critica dei valori tradizionali nei più diversi campi. Pur concordando in tale critica con l’insegnamento socratico, quello sofistico se ne distingue in quanto non mira, come l’altro, alla determinazione di valori etici stabili, ma solo a uno scopo pratico ed edonistico. Tale atteggiamento si consolida con la seconda generazione dei sofisti (Polo, Callicle, Trasimaco, Licofrone, Alcidamante, Crizia, Antifonte, Antimero, Eveno, Seniade, Polisseno), la quale manifesta e perfino accentua quella tendenza negativa, in campo gnoseologico e più ancora in quello etico-politico-giuridico, che già aveva determinato la reazione di Socrate, e che nella ‘eristica’ decade addirittura ad arte della pura confutazione verbale (Eutidemo, Dionisodoro). Di qui la polemica antisofistica di Platone e del giovane Aristotele. Seconda s. Sofisti amarono chiamarsi i rappresentanti del vasto movimento culturale-retorico greco-romano che, iniziato nel 1° sec. d.C., arriva fino al 4°, e che ebbe il suo massimo splendore ai tempi di Adriano e poi, dopo la riorganizzazione dell’Impero, nel 4° secolo. Il nome di seconda s. è attestato in Filostrato, che fu lo storico del movimento. Sorta in alcune città dell’Asia Minore e isole vicine (Efeso, Mileto, Smirne, Mitilene), ebbe poi larga diffusione soprattutto nella stessa Asia Minore. Più che un movimento dai contorni definiti, la seconda s. è una forma di cultura basata su una idealizzazione della retorica come disciplina di profondo contenuto morale espresso in stile alto ed elegante.