In informatica, l’insieme dei programmi del calcolatore memorizzati su memorie permanenti di sola lettura: ROM, PROM ecc. Una prima apparizione del f. vi fu nel 1951, quando M.V. Wilke propose di sostituire i complessi circuiti logici dell’unità di controllo di un calcolatore con una matrice logica programmabile, in grado di fornire, per ogni fase del ciclo di macchina, i segnali di controllo necessari. Questa stessa tecnologia fu ripresa, negli anni 1960, per dotare i calcolatori della seconda generazione di emulatori di sistemi della prima generazione, rendendo così più conveniente la sostituzione delle vecchie macchine con le nuove. Il vero sviluppo del f. si ebbe, però, a partire dagli anni 1970, cioè da quando la tecnologia dei circuiti integrati introdusse sul mercato, a basso costo, memorie e microprocessori di elevate prestazioni, permettendo la progressiva sostituzione dei circuiti dell’unità di controllo e dell’unità aritmetica e logica, detta ALU (➔ calcolatore).